ogliastra.vistanet.it

“Giù le mani dalle terre pubbliche”. L’Ogliastra scende in campo contro la legge regionale sugli usi civici

urzulei

urzulei

“Giù le mani dalle terre civiche”. Anche in Ogliastra, dove l’estensione delle terre pubbliche riguarda la maggior parte del territorio,  monta la protesta contro quello che il Gruppo d’intervento giuridico ha definito “il nuovo Editto delle chiudende”. Tra i firmatari della petizione lanciata dall’associazione ambientalista, amministratori locali e privati cittadini che si oppongono alla legge regionale che consente la privatizzazione dei demani civici.  Tra questi anche  l’assessore alla Cultura del comune di Urzulei, Franca Mesina, che dopo aver  firmato la petizione lancia l’allarme contro la norma introdotta dalla Giunta Pigliaru.

“Ho firmato perchè se gli usi civici  sono giunti sino  al 2017 una ragione c’è, e non può essere sottovalutata” sottolinea Mesina.  “L’uso civico consente la crescita del comunità. Non possiamo sanare gli abusi ma  bisogna ricondurre il tutto nell’alveo del diritto senza concedere sanatorie. Occorre inoltre  promuovere le terre civiche come volano di sviluppo  per l’intera collettività”. Esempi di buone pratiche nella gestione delle terre pubbliche esistono già.  “Ad Urzulei, ad esempio  c’è un capitolo di bilancio separato dove confluiscono i proventi delle concessioni. Queste risorse vengono utilizzate per miglioramento del patrimonio boschivo a vantaggio di tutta la comunità” osserva a riguardo l’assessore comunale del centro ogliastrino.

Lo stesso spirito anima la petizione del Grig.  “Purtroppo – si legge nel documento sottoscritto sinora da quasi 600 cittadini tra i quali tantissimi ogliastrini- la Regione autonoma della Sardegna non ha mai gestito la materia “usi civici” con la dovuta cura e attenzione, mentre i comuni spesso hanno venduto illegittimamente terreni appartenenti ai demani civici ovvero tollerano occupazioni abusive”. I presidente dell’associazione se la prende con quella che reputa la scarsa lungimiranza del legislatore regionale.  “In questi ultimi anni più volte il Consiglio regionale sardo ha approvato leggi regionali per consentire la sdemanializzazione di terreni a uso civico, oggettivamente spesso favorendo speculazioni immobiliari. Diverse norme regionali sono state oggetto o sono tuttora all’esame della Corte costituzionale, in vari casi ne è stata decretata l’incostituzionalità.Difendere i demani civici è una scelta di civiltà, per tutelare gli interessi delle collettività locali e l’ambiente”.

 

Exit mobile version