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Ogliastrini nel mondo. Alessandro Demurtas, da Lanusei a Barcellona

Alessandro Demurtas

Alessandro Demurtas

Alessandro Demurtas

Alessandro Demurtas, classe 1982 di Lanusei, ha conseguito la maturità scientifica al Liceo di Lanusei e si è infine laureato a Bologna presso la facoltà di “Cooperazione Internazionale e Diritti Umani”. Adesso è a Barcellona da dieci anni, dove lavora come ricercatore per l’Istituto Internazionale Catalano per la Pace e come professore in due università.

Quando e perché hai deciso di lasciare la Sardegna?

Inizialmente dopo il liceo sono andato a Bologna perché il corso di laurea che ho intrapreso non c’era in Sardegna. In seguito ho deciso di andare in Spagna perché c’era più possibilità di trovare lavoro.

Di che cosa ti occupi a Barcellona?

Appena arrivato a Barcellona, ho vinto una borsa di studio: la mia tesi di dottorato è stata finanziata dall’Istituto Internazionale Catalano per la Pace. Ho iniziato quindi come ricercatore e poi nel 2012 ho vinto un concorso interno come assistente all’università. Allora non ero professore titolare ma facevo comunque diverse lezioni. Adesso invece sono contitolare in due università. Insegno sempre nella facoltà di Scienze Politiche ma tratto tre materie diverse: Pace e Sicurezza Internazionale, Teoria delle Relazioni Internazionale e Unione Europea nella Politica Globale. Come ricercatore provo a trovare delle soluzioni a problemi di carattere internazionale legati alla sicurezza dell’UE. Da poco per esempio ho fatto una tesi sul terrorismo che ho presentato a una conferenza internazionale con tanti altri ricercatori.

Che differenze ci sono tra l’università spagnola e quella italiana?

A livello di struttura le università sono simili ma in Spagna c’è molta più partecipazione da parte degli studenti. Le lezioni non sono solo lezioni frontali, ma ogni volta viene dedicata almeno mezz’ora al dibattito e sono spesso gli stessi studenti a prendere iniziativa interrompendo la spiegazione dei professori. Le lezioni hanno quindi un carattere prevalentemente pratico.

Qual è l’aspetto migliore dei tuoi lavori? E quello peggiore?

Ciò che mi piace molto è sicuramente l’attualità degli argomenti, ma è un lavoro molto instabile. Non abbiamo contratti fissi e siamo sempre alla ricerca di nuovi corsi, perché la concorrenza è tanta.

Ti piacerebbe tornare in Sardegna ad insegnare?

No. La qualità della vita in Spagna è migliore di quella in Italia.

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