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Bari Sardo si prepara all’Aliga Day del 22 giugno.

 

Domenica 22 giugno si terrà l’Aliga Day a Bari Sardo. Un evento che coinvolge la cittadina ogliastrina dal settembre del 2010, quando per la prima volta un gruppo di volontari prese scopa e paletta e ripulì la strada che collega il centro abitato con Turri.

Abbiamo incontrato uno dei promotori, Paolo Burati. Grazie a lui e all’associazione di cui è membro “Ogliastra che vive” questo progetto è potuto attecchire in terra bariese:  “L’invito è rivolto a tutti, non solo a membri dell’Associazione. Tutti quelli che hanno a cuore questa terra e che vogliono vederla più decorosa sono i benvenuti”.

Si intuisce che l’obiettivo dell’Associazione è quello di coinvolgere e sensibilizzare tutta la popolazione. Ma Paolo crede che si assista ad un fenomeno che definisce di falso orgoglio e che spinge una persona a non partecipare. Un orgoglio che teme di essere denigrato dai giudizi della gente. “Se solo pensassimo al grande esempio che possiamo dare partecipando in particolar modo ai bimbi e ai ragazzi, i futuri eredi di questo mondo”.

La battaglia etica e sociale dell’associazione non può esimersi da dare una stoccata alle istituzioni. “Sembra che le istituzioni e gli enti gestori di strade o aree di verde pubblico considerino necessaria solo la manutenzione e mai necessaria la pulizia. Strano che questo elemento non venga citato nella scala di valori dell’uomo civile”.

L’obiettivo primario dell’evento è la sensibilizzazione della persona, la quale passa attraverso un vasto programma di promozione e reclamizzazione. Dalla radio ai giornali, ai social network al tabellone luminoso nel centro del paese. Sebbene sostiene che il loro reale mezzo di comunicazione sia la pulizia. L’invito a lanciare uno slogan ( «Sporcare la nostra terra e come sporcare casa nostra») diventa spunto per evidenziare una questione.

«I rifiuti che approdano in spiaggia non provengono da chissà quali lidi. Provengono dalla terra ferma, finiti nei fiumi e canali, da questi al mare e dal mare di nuovo alla terra. Infatti, anche l’inverno scorso, dopo le mareggiate abbiamo raccolto “il solito materiale” dalla spiaggia. Notevole la percentuale di plastiche e di gomma come bottiglie, suole di scarpe, bossoli di cartucce da caccia, latta, componenti leggeri di auto, etc.»

 

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