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Speciale candidati. Intervista a Stefano Selenu

Stefano Selenu, candidato sindaco

Stefano Selenu, docente universitario, si propone come candidato primo cittadino per le amministrative del 25 maggio, con la lista civica “L’Alternativa”.

 

Cosa l’ha spinta a candidarsi?

 

Da qualche tempo sentivo dentro di me una certa insofferenza per lo stato in cui il nostro paese, da intendersi sia come Italia che come Tortolì-Arbatax, si trova. Vivendo negli Stati Uniti per anni e frequentando ambienti di alto profilo culturale, mi sono reso conto che se tutti noi andiamo via, non sarà mai possibile un ricambio delle classi dirigenti. Ripartire sarebbe più facile ma sento di dovere qualcosa al mio paese, che versa in un’inaccettabile condizione di abiezione e degrado.

 

Lei è tornato da poco tempo a Tortolì. Come pensa di poter affrontare le dinamiche di un paese complesso senza conoscerlo?

 

Non direi che io non conosca Tortolì e Arbatax, tutt’altro. Io sono cittadino di questo paese e sebbene abbia vissuto diversi anni a Bologna, in Germania e negli Stati Uniti, mi sono sempre informato sui progetti e le difficoltà del mio paese natio. Non credo si conosca una realtà solo dall’interno, anzi sono fortemente convinto che oggi più che mai serva una prospettiva mobile presa da diverse angolature. Non a caso il CENSIS indica la dinamicità ed esperienza di chi ha vissuto , studiato e lavorato all’estero come il primo dei fattori attraverso cui l’Italia può uscire dalla crisi. Io credo che serva lavorare per comparazione, cioè pensando a Tortolì non come un comune chiuso, ma come una piccola città dal forte potenziale internazionale.

 

I tre cavalli di battaglia del vostro programma.

 

Il primo punto per noi sono i giovani e i loro talenti. Noi crediamo nel ruolo delle energie creative, le intelligenze che i giovani portano naturalmente con sé, poiché siamo convinti che un paese non possa rinascere e crescere senza la presenza di chi possiede le maggiori energie e le nuove qualifiche per il terzo Millennio.

 

Il secondo punto riguarda la visione di Tortolì come città inclusiva ed intelligente. La direzione attuale dei comuni virtuosi è verso il digitale e le Smart Cities, ovvero città che attraverso le tecnologie digitali semplificano e velocizzano i processi decisionali e le interazioni tra le strutture urbane e la cittadinanza. Le quali città devono essere attente e capaci di includere tutti i soggetti che vi abitano, anche quelli più deboli.

 

Il terzo punto è ciò che noi abbiamo chiamato Progetto Piccola Bellezza. Per noi il” bello è educativo”. Vivere in una bella comunità significa non solo godere di un piacere estetico ma un dovere morale e un investimento economico per le future generazioni. Vivere in un posto dove la cura ed il rispetto ambientale coesiste insieme alla cultura del rispetto degli altri è sicuramente segno di civiltà e benessere comune. Il bello entra nell’animo e diviene antidoto contro la tanta violenza particolarmente evidente in questi ultimi anni.

 

Aeroporto e viabilità. Qual è la sua posizione in merito?

 

Il vero problema non riguarda semplicemente l’aeroporto come infrastruttura ma si lega strettamente a quello forse anche più spinoso del flusso dei passeggeri. Infatti, nel momento in cui aumenterà il numero dei turisti e dei cittadini in movimento, sarà più facile risolvere la questione aeroporto. Quindi il problema si sposta verso la progettazione e pianificazione culturale e infrastrutturale verso il turismo e la creazione di reti d’impresa tra Tortolì e altre realtà italiane, europee e mediterranee. Servirebbe inoltre interagire di più con gli altri comuni ogliastrini e creare con loro dei tavoli di lavoro a tal proposito.

 

Per quanto riguarda la viabilità , sarebbe auspicabile una linea diretta tra Tortolì e gli aeroporti di Elmas e Olbia. Vogliamo inoltre proporre un nuovo progetto da realizzare in collaborazione con altri comuni, per avere anche a Tortolì un Universibus, che permetta ai nostri studenti universitari che vivono a Cagliari o Sassari , di tornare a basso costo e con più tranquillità nel proprio paese.

 

Quali saranno i vostri interventi in tema di PUC?

 

Secondo noi, chi entrerà ad amministrare, ha il dovere di riprendere in mano le altre versioni e operare le modifiche necessarie come suggerito dal governo sardo. E’ necessario portare a termine la questione con la massima serietà e nel più breve tempo possibile, con il minor dispendio di energie e risorse finanziarie, poiché i cittadini hanno già speso abbastanza per il PUC. E’ molto importante, ma bisogna essere onesti nel dirci tutti quanti che esso non risolverà tante questioni pressanti che attanagliano la cittadinanza.

 

In quale modo pensate di risollevare il turismo e creare posti di lavoro?

 

Per noi è auspicabile mettere in moto una serie di servizi che rendano questo paese ospitale e bello , in cui vi sia un’attenta pianificazione che permetta un’offerta culturale e ricettiva sviluppabile nel corso degli anni. E’ determinante cambiare approccio al modo di considerare i turisti. Per fare questo serve investire sui portali web e mobile in modo da poter dare a tutti coloro che non conoscono la nostra realtà il maggior numero di informazioni per permettere loro di pianificare i loro viaggi con consapevolezza e tranquillità. In parallelo dobbiamo lavorare con le imprese del turismo ed incentivare i workshops che aiutino i gestori di B&B , albergatori e ristoratori a studiare nuove strategie per coltivare meglio la professionalità della ricezione.

 

Che risposte darete ai cittadini in merito a Tares, parcheggi e decoro cittadino?

 

La Tares suona oggi come un’ulteriore fregatura da parte della classe politica. Quello che si può fare, laddove possibile, è essere maggiormente trasparenti nei confronti dei cittadini sui motivi che generano continui aumenti delle tasse sui rifiuti. Tali aumenti sono legati anche ad un basso raffinamento nelle modalità di attuare la raccolta differenziata. Per i parcheggi, verificheremo se ci sono delle condizioni per ridurre le aree attualmente destinate a parcheggi a pagamento e cercheremo di attuare una progettazione urbanistica che prenda spunto da politiche urbane moderne attuate in comuni virtuosi che prediligono la creazione di centri urbani ciclo-pedonali con conseguente alleggerimento del traffico automobilistico nel centro storico. Osservando altre realtà urbane, abbiamo riscontrato che il traffico pedonale dà una maggiore visibilità anche ai negozi e alle attività di ristorazione; avere le strade libere arricchisce il paese in termini di bellezza, e qualità urbana. Inoltre, faciliterebbe soggetti diversamente abili e genitori con figli  al passeggino a vivere le strade del paese con più tranquillità e piacere.

 

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