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Speciale candidati. Intervista a Franco Ladu

Franco Ladu, candidato sindaco

Franco Ladu, candidato sindaco

Franco Ladu, professore ed ex sindaco di Tortolì, si propone come candidato primo cittadino per le amministrative del 25 maggio, con la lista civica “Dialogo e Democrazia”.

 

Cosa l’ha spinta a candidarsi a queste comunali?

 

Una serie di motivi legati alla situazione critica della nostra cittadina, che purtroppo si trova senza un progetto serio a guidarla. Tortolì è totalmente disgregata e a dimostrarlo è lo stesso numero di liste presentatesi alle elezioni. Noi vogliamo pensare al suo futuro. Proporre, riprogettare e risolvere. E’ il momento di prendersi delle responsabilità.

 

Quali le differenze con il 1995, anno in cui divenne sindaco per la prima volta?

 

La differenza sta nel fatto che stavolta non corro con un partito alle spalle ma con una lista civica, slegata dai soliti manovratori e nel fatto che la situazione economica è ben più grave rispetto al passato. Quello che, invece, trovo simile al 95 post Tangentopoli, è il bisogno da parte dei cittadini di una nuova moralità.

 

I tre punti-chiave del vostro programma?

 

Primo punto. Ridare bellezza e qualità a Tortolì, ad esempio capendo che il territorio va sfruttato con saggezza e cercando di valorizzare quello che già si ha. I centri storici di Tortolì e di Arbatax vanno rivitalizzati anche in chiave commerciale e artigiale.

 

Secondo punto. Cercare di creare posti di lavoro, favorendo le attività imprenditoriali e snellendo la burocrazia. Dobbiamo bloccare la fuga all’estero dei nostri giovani e cercare di aiutare le persone più mature che sono state escluse dal mondo del lavoro. Una delle nostre proposte, a questo proposito, riguarda l’utilizzo dei terreni dell’ex cartiera: vorremmo che venissero assegnati ad imprenditori veri, in grado di creare occupazione, e non a meri speculatori.

 

Terzo punto. Formare i giovani alla legalità e al rispetto, rivalutando la cultura e la scuola ( strutture e servizi) per migliorare la funzione formativa e la loro preparazione al mondo del lavoro. La biblioteca e la Sughereta, ad esempio, devono diventare luoghi vivi, di scambio, valorizzati da importanti eventi culturali e sociali.

 

Qual è la sua posizione sulla questione Aeroporto?

 

Prima di tutto bisogna risolvere i problemi dell’esproprio, anche perchè il tribunale ha dato ragione ai cittadini. Poi la sua apertura può avere senso solo in virtù del fatto che arrivi un forte segnale di interesse da parte degli operatori turistici. Solo loro possono risollevarne le sorti, lavorando a stretto contatto con tutti i comuni ogliastrini. La proposta di Cappellacci è assolutamente da respingere. La Regione deve intervenire su queste grandi infrastrutture: sarà una delle nostre battaglie.

 

Cosa pensa del rapporto di Tortolì con gli altri comuni ogliastrini?

 

Credo che debba esserci tra i comuni ogliastrini un rapporto più stretto proprio perchè le infrastrutture, l’area industriale, il porto e l’aeroporto e tutti i servizi ( acqua, smaltimento rifiuti etc) hanno carattere territoriale e con una gestione d’insieme si potrebbe risparmiare molto.

 

Parliamo del PUC, croce e delizia di Tortolì. Cosa intendete fare?

 

La precedente amministrazione ha peggiorato una situazione che già era preoccupante con la Lepori. Parlare di PUC non è semplice, significa leggere nel futuro della società per gli anni a venire. Dobbiamo quindi capire che disponibilità di case abbiamo ora e quanti saremo negli anni futuri, ricordando che le abitazioni si legano ai servizi ( fogne, luce, marciapiedi etc) e che è da sciocchi “consumare” altro territorio quando ci sono tantissime abitazioni vuote e un centro storico spopolato. Dobbiamo definitivamente allontanarci dagli interessi degli speculatori edilizi. Per quanto concerne il PUC avremo più che mai bisogno di un confronto con le necessità reali dei cittadini. La Democrazia Partecipata sarà la filigrana di tutto il nostro operare.

 

Tra le varie, impazza la polemica sulla TARES. Quale sarà il vostro intervento in merito?

 

Per noi sarà essenziale ragionare sulla questione dei tributi che alimentano il comune. Vogliamo trasparenza assoluta, con l’obiettivo primario di diminuire certe tasse. Cercheremo di limitare gli sprechi, dando un taglio alla remunerazione degli amministratori e all’illuminazione. Vorremmo che i cittadini capissero bene cosa sia un bilancio, che venissero convolti in modo diretto e trasparente in tutte queste decisioni.

 

Come intendete rilanciare il turismo?

 

Il nostro progetto è quello di collegare la bellezza del nostro mare a dei servizi che siano realmente di qualità, chiedendo i finanziamente necessari a rendere operative infrastrutture necessarie come il porto di Arbatax e con uno sguardo sempre attento alle nostre proposte in materia di cultura e tradizione. Non dimentichiamo poi che è giunto il momento di pensare ad un turismo che non sia solo estivo ma che copra altri periodi dell’anno: turismo religioso, sportivo, convegnistico etc.

 

 

 

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