Sarà una giornata all’insegna dell’ecologia e dell’ambiente, quella che si terrà il giorno della Festa dei lavoratori nel parco della Sughereta. I volontari del gruppo“Sei di Tortolì se…” sono prontissimi. Armati di scope, palette, guanti e tanta buona volontà, dalle 9 di sabato 1 maggio  alle 19, si adopereranno per dare nuovo splendore e decoro al polmone verde della città.

Sarà l’occasione per passare un 1 maggio particolare, in una giornata che non sarà solo all’insegna dell’ecologia, ma anche della compagnia e del divertimento: sarà allestita un’area pic nic, per i più piccoli sarà presente il baby parking, e verranno organizzate anche lezioni di fitness, musica e balli.

Una grande soddisfazione  per l’ideatrice della manifestazione, Maria Grazia Saba, che per questa iniziativa ha ottenuto anche il patrocinio da parte del comune di Tortolì,  che intanto ha provveduto nei giorni scorsi a rendere agibile le strutture presenti.

“Siamo prontissimi, non vediamo l’ora che arrivi questa giornata per metterci all’opera – spiega Maria Grazia – ai volontari chiediamo, se possibile di portare guanti, scope, palette, buste, carta vetrata, pennelli, pittura per legno e ferro. Possono dedicarci il tempo che vogliono, noi ci accontentiamo anche solo di un saluto.”

I suoi ingredienti sono semplicissimi: miele e nocciole. A impreziosire il dolce dei decori realizzati in glassa reale. Ecco la “tumballa”, una ricetta antichissima che trova molte parentele in altrettante preparazioni del Mediterraneo. Oggi vi proponiamo la tumballa di Ovodda, realizzata da Chiara Lai, abilissima maestra pasticcera.

Ma gli antenati della tumballa possono variare da una cultura all’altra e nel corso del tempo pur mantenendo gli stessi ingredienti, miele e nocciole. Ad esempio il “Loukoumades”, un dolce tradizionale presente in diverse culture del mondo classico e successivamente adattato in varie forme e varianti nelle cucine di molte regioni.

Ateneo da Naucrati menziona dolci simili nelle opere del teatro greco e, il nome che usa Chiara Lai per denominare il dolce è citato nelle ricette del cuoco ottocentesco Giovanni Vialardi di Casa Savoia, ma la preparazione è molto molto antica. La tumballa insomma ha mantenuto la sua popolarità attraverso i secoli, anche se con diverse variazioni e adattamenti.

Fonte Storia della cucina di Sardegna.