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Elini. Intervista al primo cittadino, Stefano Stochino

Il sindaco Stefano Stochino

Il sindaco Stefano Stochino

Quali sono state le motivazioni che l’hanno portata a candidarsi a sindaco di Elini?

Semplicemente il desiderio di non recidere le radici, ma alimentarne la solidità attraverso un impegno diretto nella struttura pubblica.

Ci della sua vita, dei suoi studi e del suo lavoro.

Sono nato a Nuoro quaranta anni fa ed lì sono cresciuto. Ho conseguito la maturità classica e poi la laurea in Giurisprudenza, per poter coronare il mio sogno di sempre: indossare la toga d’ avvocato. Ho discusso la tesi accademica nella cattedra che fu di A. Pigliaru, Dottrina dello Stato, settore filosofico e spiccatamente giuspolitico. In età adolescenziale ho iniziato la mia militanza politica nel Movimento Sociale Italiano ed ho sempre trovato interesse per l’ associazionismo e le attività aggreganti, come pure per lo sport, formativo oltre la ovvia competizione agonistica.

I suoi studi le sono stati di aiuto per lo svolgimento dell’attività di amministratore?

Tutti, dalla formazione classica alla giurisprudenza, prima astratta e poi applicata. Il Diritto è comunque prima della politica. Può esserci diritto senza politica, ma non politica senza diritto, per cui devo tutto alla mia educazione, che mi ha permesso di fondare le mie scelte, come questa amministrativa, su solide basi di partenza.

Ha dovuto rinunciare a qualcosa per fare il sindaco?

Fare il Sindaco è condurre una battaglia, partire per una missione: c’ è forse qualcuno che possa intraprendere una simile cosa, senza equipaggiarsi? Ho rinunciato a tante cose, cose che sono dentro ognuno di noi e che non traspaiono, ma tutto questo in nome di un arricchimento interiore che è ugualmente un fatto non visibile, ma concreto. Io ho rinunciato volentieri a tanto, perché tanto io ricevo, dall’ essere salutato dalla mia comunità, come uno di loro; questo copre e soddisfa ogni rinuncia.

Per lungo tempo il paese di Elini ha fatto parte del Comune di Ilbono. Come sono oggi i rapporti con Ilbono e con i suoi abitanti?

Non è esatto ciò che riporta: Elini nasce autonomo e con un patrimonio genetico, storico e culturale del tutto propri, rispetto ai centri del versante sud-occidentale. Ci sono pregnanti connotati antropologici, viceversa, con Arzana, maggiormente vicina culturalmente. La scellerata politica liberale, ignorante ed ignara delle identità proprie dei piccoli centri, rese Elini non autonomo dal 1.921, per poi, nel 1.959, riconquistare la propria autonomia; i rapporti sono quelli di un paese, Elini, che non riconosce, né mai ha riconosciuto, né mai riconoscerà altri sovrani, se non la propria comunità; se ci si approccia ad Elini col rispetto di questa realtà, i rapporti, come sono ora, continueranno ad essere idilliaci anche in futuro, con tutti.

Lei ha vissuto per molti anni a Nuoro. Com’è stato il passaggio dalla vita cittadina a quella di paese?

Non ero ibernato in Barbagia, il fine settimana era sempre Elinese; amo la nuoresità della “Atene Sarda”, la mia vita ha simboli ed immagini, parlata ed accenti connaturali nuoresi, ma tutto ciò non ha reso distante Elini, di cui parlo e comprendo l’ idioma e gli usi, essendo la mia origine Elinese da secoli. Nessun trauma da Nuoro, visto che ho scelto di vivere la mia vita ad Elini, in Ogliastra, dove tutto è diverso, questo si, la diversità nostra c’ è, ed io la avverto davvero.

In controtendenza rispetto a molti paesi ogliastrini, Elini ha visto crescere, seppur di poco, la sua popolazione residente. A cosa è dovuto questo successo?

Non direi di poco; 19 unità in un anno non sono poca cosa nella comunità sotto i seicento abitanti; l’ allestimento di una nuova area residenziale, con costi accessibili per giovani famiglie, la politica per la scuola, incentivare la cultura, e soprattutto l’ educazione degli Elinesi all’ ospitalità ed alla accoglienza; questi sono elementi che permettono ad un sito di essere desiderabile e vivibile.

Ci parli un po’ della facoltà telematica di Giurisprudenza di Elini. Continuerete a offrire questo servizio?

Certo, ma con degli elementi di novità. Al di là della miseria che lo Stato lascia alle piccole comunità, continueremo ad offrire questa possibilità a chi non può andare nelle sedi fisiche degli atenei storici, per affermare, da Elini, il diritto allo studio per tutti.

Adesso per i sindaci c’è la possibilità di rinnovare il proprio mandato per ben due volte. Pensa di ricandidarsi?

Io penso che ogni giorno esiste una sfida da affrontare ed io lo faccio in nome dei miei concittadini. Penso solo di voler dare, come dicevo in apertura, il mio aiuto alla mia gente, come fanno ogni giorno i bambini che vanno a scuola, le madri che dominano il focolare, gli operai che vanno a lavorare ed il parroco che officia la messa…ognuno ha un ruolo, qui e ora. Il resto è noumeno.

 

 

 

 

 

 

 

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