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Il depuratore passa ad Abbanoa, ma gli operai restano senza stipendio

operaio a lavoro

Il depuratore di Tortolì-Arbatax, dal 1 marzo 2014 è passato dalla gestione del Consorzio industriale a quella di Abbanoa S.P.A. Almeno cosi è scritto nella delibera regionale n.61 dell’11 febbraio: “Trasferimento in concessione d’uso al gestore del servizio idrico integrato dell’ATO Sardegna delle infrastrutture idriche e fognarie del Consorzio industriale provinciale Ogliastra, ai sensi della L.R. n. 10/2008”.

 

Nella delibera, la Regione, intima al gestore idrico di farsi finalmente carico dell’impianto e di occuparsi anche dell’assunzione dei cinque  operai che lavorano attualmente al depuratore.

 

Sarà la svolta decisiva o l’ennesimo nulla di fatto? Già, perché questo famoso trasferimento di gestione si attende dal lontano 2008. Ma Abbanoa in tutti questi anni non ha mai ottemperato alla legge asserendo che il depuratore non è a norma, nonostante abbia ottenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), un finanziamento di € 4.000.000 proprio per l’ampliamento e l’adeguamento dell’impianto di depurazione.

 

Per poter procedere alla realizzazione dei lavori (peraltro mai iniziati) è necessario però che Abbanoa, ente destinatario del finanziamento, acquisisca la disponibilità del depuratore. Insomma, Abbanoa non vuole farsene carico però partecipa ad un bando con bei soldoni per il suo finanziamento.

 

A pagare le conseguenze di questa impasse sono sempre i dipendenti, che lavorano 24 ore su 24, ogni giorno, per garantire il servizio di depurazione, mentre la sua interruzione comporterebbe gravissimi danni ambientali al territorio, e ripercussioni di carattere penale in capo ai soggetti responsabili.

 

Il dramma degli operai. Salvatore Murreli, dipendente consortile dal 1996 spiega: “nonostante tutto noi siamo sempre qui, continuamo a garantire il servizio di depurazione per cinque paesi. Non ci possiamo fermare, accadrebbe un disastro ambientale. Abbiamo tutti famiglia e figli, da undici mesi non riceviamo lo stipendio, non sappiamo più cosa fare, stiamo aspettando che finalmente qualcosa si muova. Così però non è più possibile andare avanti, non abbiamo neanche i soldi per la benzina per venire a lavorare”.

 

Intanto l’ex sindaco Mimmo Lerede, da alcuni mesi a capo del consorzio, ha inviato una nota al gestore idrico nella quale ricorda all’ente che il passaggio di competenze sarebbe dovuto avvenire in data 1 marzo. Cosa che non è ancora avvenuta.

 

“Da quando sono alla guida del consorzio – ha dichiarato – ho preso atto di una situazione disastrosa: milioni di debiti, atti di pignoramento. Se non si arriva ad una soluzione, il prossimo passo è la messa in liquidazione dell’ente. Spero che arrivino al più presto i fondi che serviranno al pagamento immediato degli operai, perché è impensabile e vergognoso che 14 persone, dipendenti del consorzio non percepiscono un euro da undici mesi.”

 

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