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Barisardo. Michele Mulas, il dialogo infinito

Mulas ed Eielson

Mulas ed Eielson

Scultore, ma sopratutto pittore, Michele Mulas nasce a Bari Sardo nel 1936. Trasferitosi a Roma nei primi anni ’60 incontra Jorge Eielson, pittore e scrittore peruviano. Tra i due inizia fin da subito quel “dialogo infinito” tra passione, arte e scienza che pervaderà le loro vite sino alla morte.

 

Michele “sempre allegro, sorridente, il mio migliore confidente” (così descritto dolcemente dalla sorella Maria), viaggiò tantissimo nella sua vita, dalle capitali sino ai borghi meno noti. I quali, a suo avviso, conferivano ai paesaggi aspetti primordiali, originali, in cui il passato era tangibile e visibile. Una ricerca della bellezza arcana del mondo, riproposta in forme e colori autentici e creativi.

 

Si stabilì poi definitivamente a Milano, dove nel corso degli anni la sua bravura ed eccellente maturità artistica venne riconosciuta da grandi esponenti del periodo. Erede dell’arte concettuale, Michele propone nelle sue tele  le diversità e le unità del creato, attraverso tessere di puzzle concatenate tra loro. Un universo fantastico che esplora anche la geometria e la matematica. Numeri e luci e colori che entrano in simbiosi tra loro.

 

Morì a Milano nel 2002, riconosciuto dalla critica come un precursore di uno stile nuovo e singolare dell’arte contemporanea. “Le opere di questo artista occupano spazi indefinibili, privi di confine. Ognuna può leggersi come frammento dell’altra ,[…], che riassumono la personalità ludica dell’artista e, allo stesso tempo, il profondo rigore della sua ricerca, eseguita in silenzio e con autentica purezza d’intenti, cosa piuttosto rara nei nostri giorni”. Così lo omaggia e lo saluta Giuliano Gori, celebre critico e collezionista di opere contemporanee presso Villa Celle.

 

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