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Sanità: “Nessun ospedale verrà chiuso in Sardegna”

De Francisci

De Francisci

 “Non solo non saranno chiusi gli ospedali in Sardegna, né piccoli né grandi, ma al sindacalista Paderi ricordo che la Giunta Cappellacci e l’assessorato della Sanità, solo nel 2013, hanno inaugurato nuovi reparti, avviato la riqualificazione e l’accreditamento di diverse strutture sanitarie in tutta l’Isola. Quanto sentenzia Paderi è profondamente inesatto e colpevolmente omissivo della realtà, anche perché dovrebbe sapere che con la legge regionale 21/2012 sulla rete ospedaliera è stato messo nero su bianco che nessun presidio ospedaliero verrà dismesso”. Lo ribadisce l’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci replicando al comunicato inviato dall’esponente Cisl-Funzione pubblica.

ALLARME INGIUSTIFICATO. “Paderi rilancia allarmi ingiustificati, peraltro facendo un copia-incolla colpevolmente monco, considerato che nell’articolo de La Stampa pubblicato ieri e al quale fa riferimento, intanto si parla di “rischio”, poi nella seconda frase è scritto chiaramente che un’eventuale chiusura dei 175 presidi in Italia è condizionata dal raggiungimento dell’accordo tra Regioni e Governo sul nuovo Patto per la salute. Senza contare che quella lista risale al provvedimento sulla spending review intentato a giugno 2012 dal Governo Monti e dal suo ministro Balduzzi: parliamo dunque di una notizia di un anno e mezzo fa rispolverata solo perché è in corso di discussione il nuovo Patto per la salute”.

 

LEGGE REGIONALE 21/2012. “Anche perché – prosegue l’assessore – in Sardegna abbiamo un ulteriore elemento sul quale Paderi ha preferito glissare: il pronunciamento del Consiglio regionale con l’approvazione della legge 21/2012, nella quale è scritto chiaramente che la Regione ha l’ultima parola sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, tenuto conto dei dati demografici e socio-economici della Sardegna, delle caratteristiche delle infrastrutture e della rete viaria, e con il primario obiettivo di assicurare livelli minimi di assistenza in tutto il territorio regionale. E al comma 4, è specificato che i criteri sulla riorganizzazione dei posti letto non si applicano agli ospedali di Ozieri, Bosa, Alghero, Tempio, Ghilarza, Sorgono, Isili, Muravera, La Maddalena. Sui posti letto chiarisco, a scanso di equivoci, che nessuno di questi sarà cancellato ma, eventualmente, “disattivato”, ossia messo in stand-by, quindi eventualmente utilizzabile se realmente necessario. Questo per evitare costi inutili e non più sostenibili, tenuto conto che nell’Isola esistono realtà che hanno un tasso di occupazione di appena il 17%, ovvero il posto letto è utilizzato solo 62 giorni all’anno”.

 

NUOVI REPARTI. “Detto questo, è ovvio che il solo obiettivo di Paderi era conquistare un titolo sui mezzi di informazione regionale: ci sarà pure riuscito, ma a scapito della verità. Al sindacalista ricordo che solo quest’anno l’assessorato ha autorizzato o accreditato numerose strutture o reparti: dalla Cardiologia del San Francesco di Nuoro all’ala sud del Santissima Annunziata di Sassari, dal blocco Q del Policlinico di Monserrato al Pronto soccorso, Rianimazione, blocco operatorio del San Martino di Oristano”.

MICROCITEMICO E BINAGHI. Riguardo agli ospedali cagliaritani Microcitemico e Binaghi, l’assessore specifica che “ogni timore di eventuali chiusure è infondato e smentito dai fatti: il Binaghi continua ad arricchire i propri servizi (l’ultimo in ordine di tempo è la Banca del sangue cordonale), mentre al Microcitemico, una delle nostre strutture di alta specializzazione, i lavori sono in corso per farlo diventare a brevissimo l’ospedale pediatrico regionale”.

 

RIQUALIFICAZIONE IN ATTO. “Altro che chiusura dunque: la Giunta Cappellacci ha intrapreso un percorso complesso verso la riqualificazione del patrimonio edilizio e tecnologico ospedaliero sul quale mai Paderi si è pronunciato: troppo facile invece riportare articoli di giornale con notizie manipolate e datate, senza mai fare una proposta concreta se non il solito “tavolo”, e criticare il lavoro della Regione “dimenticando” i traguardi che sono prima di tutto per la sanità sarda. Infine, riguardo al dialogo, informo Paderi che il confronto con i sindacati confederali è aperto e non si è mai interrotto: l’ultimo incontro già fissato è stato spostato su loro richiesta”, conclude De Francisci.

 

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