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Cultura. Bepi Vigna si racconta

 

Nasce a Baunei alla fine degli anni cinquanta, si trasferisce poi a Cagliari dove trova terreno fertile per la sua carriera artistica, realizzando negli anni novanta la prima “Casa di Fumetto” sarda. Eccelso scrittore di saggi e sceneggiature, direttore della rivista sarda di cinema “Teorema”, autore del terzo fumetto più venduto in Italia “Nathan Never”, Bepi Vigna risulta essere un personaggio irrefrenabile nella sperimentazione sia cinematografica che narrativa.

 

Come è nata la sua passione per i fumetti?

 

L’ho sempre avuta. Un’inclinazione per la lettura e la scrittura legata sopratutto al cinema, altra mia grande passione. Da bambino nutrivo una forte dedizione per la narrativa in generale, specialmente per il fumetto: un hobby insolito nella piccola comunità in cui vivevo. Ricordo che vi era a Baunei una sola cartolibreria, quella dei Mereu, e si trovava in una traversa dell’attuale via principale del paese, l’ Orientale Sarda. All’epoca portava soltanto due copie de “Il Corriere dei Piccoli” destinate a me e ad un altro mio compaesano.

 

Quali fumetti in particolare hanno colpito la sua immaginazione?

Lo spericolato autista ” Carletto Sprint” ed  il giornalista “Gigi Bizz”, alcuni dei personaggi umoristici presenti nel Corrierino, sono stati importanti spunti per la mia formazione fumettistica. Disegnati dal celebre Leone Cimpellin , col quale anni fa ho avuto l’onore ed il piacere di collaborare professionalmente.

 

In quale personaggio dei suoi fumetti si riconosce e perché?

 

Sicuramente in Nathan Never. La capacità di questo personaggio di interpretare la realtà in un’evoluzione storica è anche un po’ mia. Una figura che rappresenta per  tanti aspetti la mia personalità, il suo legame con gli affetti, i ricordi, attaccato al proprio passato. Certo sono meno appariscente e spettacolare rispetto a Nathan, ma con lui condivido diversi principi e valori importanti.

 

Quanta “baunesità” vi è all’interno dei suoi lavori?

 

Tantissima. Io sono molto legato alle mie origini ed ho cercato di inserire luoghi, modi di dire, personaggi propri del mio paese all’interno di tutti i miei lavori. Ci sono parecchi riferimenti a Baunei e sono più o meno percettibili, insieme alla mia intelligente fantasia, ho cercato di ricreare delle scene in cui la mia comunità originaria potesse trovar spazio e fama.

 

Cosa consiglia a chi vuole intraprendere una carriera artistica simile alla sua?

 

Poche cose ma determinanti. Anzitutto la passione, che sia vera e radicata, la costanza e la formazione. La mia esperienza non può costituire da esempio, poiché in questo mondo collaborano diversi fattori nella buona riuscita di un lavoro. A chi ha serie intenzioni di operare nel mondo del fumetto, o della sceneggiatura in generale, consiglio di studiare e di portare a compimento i propri progetti con assoluta fierezza e fermezza.

 

Un sogno nel cassetto?

 

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