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Gli scivoloni del Governo Letta e le scuse del ministro Cancellieri

Ministro della giustizia

Ministro della giustizia

E no che non ci si annoia con il Governo Letta. L’unico Gabinetto nella storia recente della Repubblica  in grado di inanellare uno scivolone dopo l’altro senza pagare dazio. Dal caso della ministra Josefa Idem, costretta suo malgrado ad abbandonare lo scranno per non aver pagato l’Imu sulla sua palestra, all’episodio ben più grave della deportazione in Kazakistan di moglie e figlia di un dissidente. In quel caso il ministro dell’Interno Angelino Alfano, dopo una difesa strenua anche da parte del premier Enrico Letta, rimase in sella.

 

Lo stesso copione si è ripetuto martedì pomeriggio in Parlamento con il ministro della Giustizia,  Annamaria Cancellieri, pronta a chiedere scusa dopo aver rivendicato la bontà del suo operato, per una telefonata in favore della detenuta Giulia Ligresti.  “Un atto di umanità” è stato il commento più gettonato della Cancellieri. Sarebbe tutto più semplice  da comprendere se non fosse per  un piccolo particolare, l’amicizia di lunga data del ministro con la famiglia Ligresti e il rapporto del figlio della Cancellieri con la Fonsai, assicurazione del gruppo. E’ un dato di fatto. Basta non far finta di niente e aspettare, tanto questo Governo non ci farà annoiare.

 

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