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La minoranza attacca la giunta Lerede sul Puc

lerede e stochino

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Circolo Due Giugno:“Il lavoro dell’amministrazione Lerede sul Puc è stato demolito e con esso la credibilità intera di questa maggioranza.”

 

In un documento distribuito ai cittadini e pubblicato nei giorni scorsi sul sito del Circolo Due Giugno, l’opposizione spiega quelle che a suo giudizio sono le ragioni della sonora bocciatura del Puc di Tortolì da parte della Regione. La verifica di coerenza era arrivata qualche settimana fa in municipio. L’assessore all’Urbanistica Massimo Cannas, aveva spiegato il suo punto di vista ma secondo la minoranza aveva sminuito le  responsabilità dell’amministrazione .

 

“La Regione – si legge a riguardo nella nota del Circolo – boccia radicalmente le modifiche al Puc adottate dalla giunta Lerede e non si sarebbe limitata a qualche osservazione di scarsa importanza su aspetti particolari del piano. I rilievi non riguardano l’impianto generale del Puc, (quindi l’impostazione originaria data dalla maggioranza precedente), quella guidata da Marcella Lepori”.

 

Per dimostrare le sue argomentazioni, il Circolo Due Giugno, pubblica l’intero documento regionale e lo analizza. “La Regione – prosegue la nota –  invita nella premessa il Comune a “provvedere alla rimozione dei vizi evidenziati ed alla correzione e integrazione dell’atto di pianificazione, nello specifico escludendo dal perimetro delle zone C (ovvero quelle di nuova espansione) le parti del territorio che ricadono in aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata”.

 

In altre parole -almeno secondo il Circolo – si era prevista l’edificazione in aree ad alto rischio di inondazione.

 

E ancora: “Le nuove zone di espansione sono sovradimensionate rispetto alle reali esigenze desumibili da un corretto calcolo del fabbisogno dei prossimi anni. L’utilizzo, poi, di indici territoriali molto bassi, particolarmente nelle sottozone C5 e C6, comporta un eccessivo consumo di territorio” e aggiunge che “per queste ragioni le zone di espansione devono essere ridotte in maniera da limitare il più possibile il consumo del territorio agricolo.”

 

Detto in altro modo: “avete esagerato, le zone C vanno ridotte e non di poco, forse anche parte di quelle della prima stesura del PUC, e vanno salvaguardate le zone agricole”.

 

Per il Circolo Due Giugno, l’amministrazione Lerede, accettando la maggioranza delle osservazioni presentate allo strumento urbanistico, ha “ illuso tanti cittadini che sarebbe stato possibile edificare ettari ed ettari di territorio. Prendendoli in giro, perché si sapeva benissimo che questo non sarebbe stato possibile.”

 

Il Circolo smonta pezzo per pezzo il Piano, sempre  sulla base delle correzioni della Regione, anche sulla fattibilità delle residenze nelle zone archeologiche.

 

E, ciliegina sulla torta, scrive : “La Regione parlando delle zone F (ad esempio Orrì) sconfessa tutte le scelte della maggioranza Lerede per esempio, in merito la volumetria che non può essere trasferita in altre zone urbanistiche” esortandoli per dirne una tra le tante, ad “eliminare il comma 9 (dello stesso articolo) perché sono scaduti i termini dell’art. 38 della Legge regionale 23 del 1985 per la perimetrazione degli insediamenti da assoggettare a risanamento urbanistico e per l’adozione dei piani di risanamento

 

Questa la conclusione: “Vogliamo dirla in breve e senza fronzoli? La Regione dice al Comune: le leggi si rispettano, e quindi elimina tutte quelle norme (e sono davvero tante) che non sono coerenti con la legge o che non esistono proprio (vedi i fantasiosi Piani di riqualificazione e quei finti Piani di risanamento che speravate di utilizzare a Orrì) Sono solo pochi esempi estratti da 15pagine di osservazioni che la Regione Sardegna rivolge al Comune. Il tentativo di minimizzare queste osservazioni è semplicemente ridicolo. Chiediamo quindi al Sindaco che il documento della Regione sia reso pubblico e diffuso; che sia convocato il Consiglio comunale e comunque promossa la discussione fra i cittadini.”

 

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