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Crisi al Comune di Tortolì. Si dimettono quattro assessori.

Lerede e Stochino

Lerede e Stochino

Giunta azzerata al Comune di Tortolì. La crisi, nell’aria da alcune settimane, è esplosa questa mattina poco prima delle due.

 

Con un documento che lascia poco spazio al fraintendimento, depositato alla chiusura degli uffici comunali, i quattro assessori dissidenti Nuccio Meloni, Massimo Cannas, Marcello Ladu e Fausto Mascia, hanno rassegnato le dimissioni.

 

Pochi i margini di ripensamento, affidati ad un riposizionamento del sindaco Lerede sulle sorti dell’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Stochino. I quattro, assieme ad altri quattro consiglieri di maggioranza (Laura Pinna, Walter Cattari, Massimiliano Piras e il presidente del Consiglio Monica Fanni) avevano chiesto al primo cittadino tortoliese di revocare l’incarico al loro collega. Nessuna risposta in questo senso è mai arrivata dai piani alti del palazzo municipale di via Garibaldi. E la reazione del gruppo, che da qualche tempo lamentava il logoramento dei rapporti all’interno della maggioranza stessa, arrivati evidentemente al punto di non ritorno, non si è fatta attendere.

 

Ed ha il sapore di un vero e proprio ultimatum.  “Durante il confronto interno del 28 settembre  2013 e dopo l’incontro del 2 settembre col sindaco Lerede – si legge nella nota del gruppo – sono state illustrate le problematiche riconducibili all’assessore ai Lavori pubblici per il quale è stata chiesta la revoca della delega. Il sindaco, sentite le osservazioni, si era impegnato a porvi rimedio con le azioni più opportune. Non avendo avuto nessun riscontro, il gruppo di maggioranza sollecita la formulazione di eventuali rimedi e provvedimenti. Nel frattempo gli assessori rimettono le deleghe assessoriali”.

 

Le accuse, neanche tanto velate, rivolte all’assessore Stochino dai suoi ex compagni di maggioranza, sono quelle di non aver portato nelle casse comunali alcun finanziamento e di aver speso male i fondi del suo assessorato. La parola passa ora al sindaco Lerede, che dovrà decidere se assecondare le richieste del folto gruppo (che non ha inteso sfiduciare il primo) o  se andare anticipatamente a casa.

 

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