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Vendemmia in Ogliastra: “Sarà una buona annata”


 

Come sarà la vendemmia 2013? Lo abbiamo chiesto a Christian Mulas, giovane viticoltore di Cardedu, che insieme alla sorella manda avanti l’azienda vitivinicola Pranu Tùvara nelle campagne di Cardedu.

 

Come sarà la vendemmia di quest’anno?

 

Forse è prematura ogni previsione, ma, facendo i dovuti scongiuri, la vendemmia 2013 ha tutte le caratteristiche per essere migliore in qualità e in quantità rispetto all’anno scorso.

 

Quali sono gli elementi che fanno pensare che questa sarà una buona annata?

 

È stata determinante la giusta escursione termica tra il giorno e la notte nel mese di luglio e la prima decade di agosto, con giornate molto soleggiate e temperature più fresche la notte. Adesso serve solo molto sole per portare i grappoli alla maturazione. Decisive saranno queste prime settimane di settembre”.

 

Cosa ti ha spinto ad aprire un’azienda agricola e in particolare un’azienda vitivinicola?

 

Lavorare in agricoltura e gestire un’azienda agricola è stato da sempre il mio obiettivo. Ho deciso di dedicarmi soprattutto alla viticultura per passione. Inoltre la perenne crisi delle cantine sociali è stata uno stimolo per continuare a lavorare e a migliorarmi.

 

Qual è il livello qualitativo dei vini ogliastrini?

 

È ottimo e stanno nascendo tante piccole entità vitivinicole che fanno della qualità ed eco-sostenibilità il loro cavallo di battaglia.  C’e ancora tanto da fare ma la direzione è quella giusta.

 

Negli ultimi tempi si è sentito molto parlare di “vendemmia verde”. Puoi spiegarci cos’è?

 

Si tratta di una misura, prevista dalla Comunità europea nell’ultima Organizzazione Comune di Mercato che consiste nella distruzione o eliminazione totale dei grappoli non ancora giunti a maturazione, riducendo a zero la resa dei vigneti interessati dal provvedimento.

 

Qual è la finalità di questa misura comunitaria?

 

Il fine della misura sarebbe di permettere la riduzione della produzione di vini al fine di elevare il prezzo medio delle uve e il mantenimento dell’equilibrio tra domanda e offerta. Tuttavia questo ragionamento può valere per quei vini che sono già attestati nel mercato, ma non per quei vini, come quelli sardi, la cui domanda è in continuo aumento.

 

Personalmente cosa ne pensi?

 

Sono contrario a questa politica per diversi motivi. Un agricoltore dovrebbe lavorare e curare la vigna tutto l’anno e poi, prima della maturazione, dovrebbe vendemmiare l’uva ancora acerba e buttarla a terra per consentire il controllo degli ispettori per l’ottenimento di un rimborso di circa 3000 euro a ettaro. La logica è sempre la stessa del vecchio programma di estirpazione dei vigneti: si danno contributi comunitari per non produrre, un nonsense.

 

Qual è il prodotto di punta della vostra azienda?

 

Per adesso siamo partiti con un Cannonau in purezza d’annata con uve da agricoltura integrata. La bottiglia ha un nome sardo particolare, Fudòra, ossia “era ora”, un nome che è tutto un programma.

 

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