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Intervista ad Antonello Ghiani, commissario Provincia Ogliastra

 

Antonello Ghiani

Antonello Ghiani

Quale sarà il futuro della nostra provincia? Lo abbiamo chiesto ad Antonello Ghiani, originario di Seulo, laurea in Economia e commercio, ex dirigente della Regione Sardegna, nominato dalla giunta regionale commissario straordinario della Provincia l’Ogliastra.

 

Incarico complesso e delicato, e non solo per il periodo difficile che l’Ogliastra sta vivendo ma anche per le polemiche che sono seguite ai commissariamenti. Appena saputo della nomina, ha avuto qualche esitazione?

 

Non è il primo incarico che accetto e ad ogni modo, poiché serviva il mio aiuto e dato che la giunta ha reputato che io fossi all’altezza dell’incarico, ho ritenuto fosse necessario accettare senza pensarci troppo.

 

Quali sono stati gli altri incarichi che ha svolto e quale è stato il suo percorso politico -amministrativo?

 

A livello amministrativo ho fatto per 33 anni il consigliere comunale nel mio paese di origine, Seulo. Ho fatto l’assessore, il presidente e il vice presidente della Comunità Montana del Sarcidano. Ho lavorato per 38 anni nella Regione, molti dei quali all’Assessorato ai Trasporti, tra l’altro a stretto contatto proprio con un ogliastrino, l’assessore Gonario Lorrai. Subito dopo il pensionamento sono stato chiamato a guidare l’amministrazione comunale di Iglesias. Per alcuni mesi ho svolto l’incarico di commissario straordinario presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna e poi undici mesi al comune di Oristano.

 

Crede che l’incarico di commissario dell’Ogliastra possa rivelarsi più complesso?

 

Ancora non lo so, staremo a vedere. Tuttavia sono abituato ad affrontare ogni situazione con decisione e serietà e soprattutto mi piace portare a termine le cose che inizio.

 

Nella pratica che differenza ci sarà tra la sua figura e quella del presidente eletto?

 

La differenza sta nel fatto che io non dovrò rendere conto a nessun consigliere. Sempre nel rispetto delle norme e delle leggi potrò prendere tutte le decisioni e disposizioni che riterrò più opportune.

 

A chi dovrà rendere conto, quindi?

 

Sono stato nominato con decreto del Presidente e rispondo alla giunta.

 

Ritiene che questa sia una forma democratica di amministrare?                               

 

Sicuramente non lo è, ma in certe situazioni quella del commissariamento è l’unica via percorribile se non si vuole che la macchina amministrativa si fermi completamente. In tutti i miei incarichi non ho mai preso decisioni politiche ma ho sempre fatto scelte di tipo tecnico.

 

Crede che abolire le Province sia stata una scelta giusta?

 

Sono sempre stato contrario all’istituzione delle nuove province. Tuttavia non credo che la loro cancellazione porti dei vantaggi sul versante del contenimento della spesa. La gente però ha deciso tramite referendum che fosse opportuno abolirle e dunque bisogna rispettare la volontà popolare.

 

C’è chi dice che alla fine le Province non scompariranno, ma si trasformeranno in altri soggetti territoriali.

 

Prima di tutto le Province non sono ancora morte. C’è un ricorso al TAR e bisogna aspettare che il tribunale amministrativo si pronunci. Non reputo il passaggio dalle Province alle Unioni dei comuni una cosa negativa. Di solito nei consigli provinciali sono rappresentati solo i paesi o le aree con una popolazione maggiore, mentre all’interno di un organismo composto dai sindaci nessuno verrebbe tagliato fuori. Tutti, al contrario, vedrebbero garantita la propria rappresentatività.

 

I dipendenti, operai e impiegati della provincia, che fine faranno?

 

Prenderò a cuore la sorte del personale. I dipendenti non corrono nessun rischio. Bisogna solo decidere dove assegnarli. Ma questo spetterà al consiglio regionale.

 

Quanto durerà il suo incarico?

 

La durata verrà decisa dalla legge di riordino degli enti locali.

 

Quale sarà la sua sede, Tortolì o Lanusei?

 

La sede è Lanusei e io risiederò lì, senza però trascurare Tortolì. Uno dei difetti delle nuove province è stato proprio quello di optare per la doppia sede.

 

Cosa ne sarà delle questioni irrisolte dell’Ogliastra: aeroporto, porto, consorzio industriale, depuratore, scuole, ecc.?

 

Devo vedere come stanno le cose, ma in linea di massima andrò avanti seguendo tutto quello che è già stato programmato. Devo fare ancora il punto della situazione ma mi muoverò consultando gli amministratori locali e chi mi ha preceduto. Riguardo al depuratore favorirò il passaggio ad Abbanoa e per la questione delle scuole sono già in contatto con il preside dell’alberghiero e con il sindaco Lerede per realizzare il trasferimento quanto prima.

 

I suoi buoni propositi?

 

Lavorerò con grande responsabilità e dedizione cercando di portare a termine il mio mandato nel miglior modo possibile. La porta del mio ufficio sarà sempre aperta, sia nei momenti buoni che in quelli difficili. Amministratori, dipendenti, cittadini e giornalisti saranno sempre i benvenuti.

 

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