Ogni anno, centinaia di città europee festeggiano la musica in una particolare giornata: il 21 giugno. Quest’anno anche la Sardegna è stata chiamata ad offrire il proprio contributo e non si è tirata indietro. La lieta novella è che come città deputata ad ospitare la manifestazione è stata scelta la nostra Tortolì. Il 21 giugno, quindi, un palco montato nel piazzale adiacente alle scuole elementari di Via Monsignor Virgilio, ospiterà cantanti e musicisti di ogni età, sesso, genere ed esperienza. L’obiettivo della Festa della Musica è infatti quello di promuovere la pratica musicale in un’atmosfera di condivisione sincera, che abbatta le barriere in nome dell’amore per il pentagramma. L’evento è organizzato dall’Aipfm (Associazione italiana per la promozione della Festa della musica), che sta lavorando a pieno ritmo in collaborazione con i sindacati di categoria della Cisl: Fai e Filca. La direzione artistica è stata invece affidata ad un volto noto del panorama musicale tortoliese: Giacomo Nulchis.

Attesi sul palco tutti coloro che, gratuitamente, vorranno offrire il proprio contributo: singoli cantanti, gruppi, cori e tenores. Le iscrizioni si possono già da ora effettuare sul sito www.festadellamusica-europea.it o sull’account facebook dedicato all’evento.

L’assessore comunale alle politiche giovanili Rita La Tosa ha raccontato durante una recente conferenza stampa: “Siamo felici di ospitare nella nostra città un evento di tale importanza. Non abbiamo grandi risorse ma faremo di tutto per dare alla manifestazione il risalto che merita. Iniziando con il mettere a disposizione di chi avesse bisogno di esercitarsi, la sala prove e la strumentazione del Centro Giovani tortoliese”.

I suoi ingredienti sono semplicissimi: miele e nocciole. A impreziosire il dolce dei decori realizzati in glassa reale. Ecco la “tumballa”, una ricetta antichissima che trova molte parentele in altrettante preparazioni del Mediterraneo. Oggi vi proponiamo la tumballa di Ovodda, realizzata da Chiara Lai, abilissima maestra pasticcera.

Ma gli antenati della tumballa possono variare da una cultura all’altra e nel corso del tempo pur mantenendo gli stessi ingredienti, miele e nocciole. Ad esempio il “Loukoumades”, un dolce tradizionale presente in diverse culture del mondo classico e successivamente adattato in varie forme e varianti nelle cucine di molte regioni.

Ateneo da Naucrati menziona dolci simili nelle opere del teatro greco e, il nome che usa Chiara Lai per denominare il dolce è citato nelle ricette del cuoco ottocentesco Giovanni Vialardi di Casa Savoia, ma la preparazione è molto molto antica. La tumballa insomma ha mantenuto la sua popolarità attraverso i secoli, anche se con diverse variazioni e adattamenti.

Fonte Storia della cucina di Sardegna.