Accadde oggi: 3 Luglio 1971, a Parigi muore Jim Morrison

Da quel momento in poi l’immortalità. Morrison diventa un simbolo per tutti.
Il 3 luglio 1971, in un caldo giorno d’estate parigino, Jim Morrison – il carismatico e tormentato leader dei Doors – viene trovato senza vita nella vasca da bagno del suo appartamento situato al civico 17 di rue de Beautreillis, nel quartiere del Marais, a Parigi. Aveva solo 27 anni. La città che l’aveva accolto per sfuggire alla fama travolgente e ai demoni personali diventa il teatro dell’ultimo capitolo della sua vita.
La notizia della sua morte non scuote subito il mondo: il decesso viene reso pubblico solo sei giorni dopo, il 9 luglio, lasciando spazio a sospetti, voci incontrollate e un alone di inquietante ambiguità. Nessuna autopsia viene mai effettuata. Le circostanze rimangono poco chiare, avvolte nel silenzio e nel dolore di chi lo conosceva. Il mistero sulla causa della morte – si è parlato di overdose, infarto, persino complotti – non troverà mai conferme ufficiali, alimentando una leggenda che ancora oggi resiste al tempo.
Anche la sepoltura, avvenuta il 7 luglio nel cimitero di Père-Lachaise, contribuisce a rafforzare l’aura enigmatica del mito. La cerimonia funebre dura appena otto minuti. Nessun sacerdote. Nessuna folla. Solo la fidanzata Pamela Courson, un paio di amici intimi, il manager e la segretaria. Un addio intimo, silenzioso, quasi nascosto, a contrasto con la potenza pubblica della sua figura artistica.
Jim Morrison, il poeta maledetto del rock, aveva scelto Parigi per ritrovare se stesso. Invece, lì ha trovato l’eternità. La sua tomba, oggi meta di pellegrinaggio, è tra le più visitate al mondo. Cinquantaquattro anni dopo, la sua voce, la sua poesia e il suo mistero continuano a risuonare con forza immutata.
Da quel momento in poi l’immortalità. Morrison diventa un simbolo per tutti. Non tanto per le sue capacità di artista – comunque valente cantante e poeta – quanto perché identificato come l’icona della gioventù ribelle e inquieta, tra droghe, sesso e alcol. Senza freni non solo nella vita ma anche durante i suoi concerti.
Nella primavera del 1971, dopo sei anni di carriera e di eccessi, decide di dire basta al mondo della musica e dello spettacolo per concentrarsi soltanto sulla poesia. Dopo due mesi di soggiorno parigino, però, l’improvvisa morte. Jim Morrison diventa un mito, la sua foto un’icona, la sua tomba la meta di pellegrinaggi che durano ancora oggi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA