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È morto Christo, l’artista della Land Art: l’uomo che “impacchettò” il mondo

Christo e Jeanne-Claude, o più spesso semplicemente Christo, è il progetto artistico comune dei coniugi statunitensi Christo Yavachev (Gabrovo, 13 giugno 1935 – New York, 31 maggio 2020) e Jeanne-Claude Denat de Guillebon (Casablanca, 13 giugno 1935 – New York, 18 novembre 2009). Christo fu fra i maggiori rappresentanti della Land Art e realizzatori di opere su grande scala.

Il decesso, come riporta Repubblica, è avvenuto a New York per “cause naturali”. L’annuncio è arrivato attraverso i canali social dell’artista, che nel 2016 aveva realizzato l’opera The Floating Piers sul Lago d’Iseo. Nato a Gabrovo, in Bulgaria, il 13 giugno 1935, è stato tra i più grandi esponenti della Land Art. Con la sua arte modificava e ridisegnava il paesaggio.

In più di cinquant’anni di carriera, trascorsi per gran parte con la compagna della vita Jeanne-Claude, scomparsa nel 2009, ha imballato e impacchettato il mondo. Da Porta Pinciana a Roma, nel 1974, al Reichstag di Berlino (1995), passando per il Pont Neuf di Parigi (1985). Il primo edificio imballato, nel 1968, è la Kunsthalle di Berna.

Da allora il suo stile diventa inconfondibile. Il suo vero obiettivo era realizzare le visioni che aveva in testa. Cambiare l’immagine del mondo, anche solo per il tempo della durata della sua installazione. Quest’anno avrebbe dovuto impacchettare l’Arco di Trionfo a Parigi. Il progetto è stato rinviato per la pandemia e riprogrammato all’autunno 2021. Sarà la sua opera definitiva.

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