Site icon www.vistanet.it

Coronavirus e guerra del petrolio fanno crollare a picco le borse

Il coronavirus affonda i mercati, il crollo del petrolio manda a picco le borse del Golfo persico: lunedì funesto per i mercati mondiali. Schizza lo spread italiano a 216 punti. Il prezzo del petrolio affonda del 31% sui mercati, il peggior calo dal 1991, dopo che l’Arabia Saudita e la Russia hanno innescato una guerra dei prezzi facendo saltare il vertice Opec+. Il greggio Wti del Texas cede il 31% a 27,35 dollari al barile mentre il Brent cede il 25% a 33,72.

Come riporta l’Ansa, si apre in caduta la settimana dei mercati sull’onda dell’espansione mondiale del coronavirus col greggio senza paracadute e le valute in tensione. Con lo yen che si rafforza toccando il massimo dal 2016 crolla la Borsa di Tokyo lasciando sul terreno il 5,07%. Nuovo tonfo per Seul (-4,19%) che ha passata all’Italia il primato del contagiati dal’epidemia alle spalle della Cina. Non fanno molto meglio Hong Kong (-3,74% a seduta ancora aperta), Shanghai (-3,01%) e Shenzhen (-3,79%). Ma il crollo più accentuato nell’area Asia-Pacifico è segnato da Sydney (-7,33%): si tratta del maggior calo dopo il -8,3% registrato il 10 ottobre del 2008.

Il crollo del 31% del prezzo del petrolio, a causa del mancato accordo Arabia Suadita-Russia, affonda le Borse dei paesi del Golfo. I listini di Arabia Saudita, Dubai Abu Dhabi, Qaìtar e Kuwait, già in difficoltà ieri, accusano perdite fra l 7 e il 9%. Il gigante petrolifero saudita Aramco che ieri era sceso sotto il prezzo dell’Ipo, lascia sul terreno un 10%.

Exit mobile version