Usa, Trump: “Al Baghdadi si è fatto esplodere”. Con lui morti anche tre dei suoi figli
#mondo Arriva la conferma da parte del presidente statunitense Donald Trump: il leader dell'Isis, Abu Bakr al Baghdadi è stato ucciso
Arriva la conferma da parte del presidente statunitense Donald Trump: il leader dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi è stato ucciso nel corso di un raid americano in Siria. L’annuncio del presidente Usa è arrivato nel corso di una conferenza stampa alla Diplomatic Reception Room della Casa Bianca. “Al Baghdadi si è fatto saltare in aria e ha ucciso tre dei suoi figli che erano con lui”. Il terrorista era fuggito in un tunnel dove è rimasto intrappolato in un vicolo cieco. La notizia è stata riportata da Repubblica.
Trump ha seguito in diretta lo sviluppo delll’operazione militare dalla Situation Room della Casa Bianca con il vice Mike Pence, il consigliere per la sicurezza nazionale Robert O’Brien, il segretario alla Difesa Mark Esper, il capo di stato maggiore interforze Mark Milley e il vice direttore per le operazioni speciali Marcus Evans.
“Abbiamo scoperto dove si trovava al Baghdadi più o meno nello stesso periodo in cui abbiamo deciso di ritirare i soldati dalla Siria”, ha rivelato il tycoon, che ha aggiunto che Il leader dell’Isis “era un uomo malato e depravato, violento ed è morto come un codardo, come un cane, correndo e piangendo. C’erano 2 mogli, entrambe indossavano giubbotti esplosivi, non li hanno fatti esplodere ma sono comunque morte”. Inoltre undici bambini sono stati prelevati dalle forze Usa dal compound di al Baghdadi.
Ad aprile era ricomparso in un video per la prima volta dal luglio 2014, quando fu ripreso mentre parlava alla moschea di Mosul. Nel febbraio del 2018 diverse fonti Usa riportarono che il leader dell’Isis era rimasto ferito nel corso di un bombardamento aereo del maggio del 2017 e, a causa delle ferite, dovette lasciare la guida dell’Isis per almeno cinque mesi.
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Accusa un malore alla guida del treno ma riesce a fermarlo prima di morire: il gesto eroico del macchinista
Un gesto che ha salvato la vita di 87 persone.
Il 26 marzo, Antonio D’Acci è tragicamente deceduto sul luogo di lavoro mentre operava come macchinista del treno regionale 4193 Pescara-Sulmona, in Abruzzo.
Il macchinista, 61enne originario di Foggia ma residente a Termoli, provincia di Campobasso, è riuscito a fermare il convoglio di Trenitalia in aperta campagna, garantendo così la sicurezza di tutti i passeggeri a bordo.
Nonostante il suo gesto coraggioso, che ha salvato la vita di 87 persone a bordo, ogni tentativo di rianimarlo è stato purtroppo vano. Il primo ad intervenire è stato il capotreno, seguito dagli operatori sanitari del 118, ma purtroppo per D’Acci non c’è stato nulla da fare.
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