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Irlanda del Nord, scontri nella città del ‘Bloody Sunday’: muore una giornalista di 29 anni

Una giornalista di 29 anni di Belfast, Lyra McKee, è rimasta uccisa da un colpo di arma da fuoco durante gli scontri avvenuti nella notte a Londonderry (Derry per i repubblicani), la cittadina che nel 1972 passò alla storia per il massacro del ‘Bloody Sunday’, in cui persero la vita 14 persone per mano della repressione della polizia.

«Trattiamo quanto successo come un incidente terroristico» ha detto il commissario capo della Polizia dell’Irlanda del Nord, Mark Hamilton, in un tweet. La rivolta, divampata nel quartiere nazionalista di Creggan, sarebbe esplosa dopo alcuni blitz della Polizia.

Torna prepotente l’incubo dei troubles, il periodo storico a cavallo tra il 1968 e il 1998 in cui gli scontri in Irlanda del Nord fra Unionisti lealisti alla Corona britannica e i repubblicani a favore dell’indipendenza dell’Irlanda unita causarono la morte di più di 3.000 persone, anno della tregua firmata dai due schieramenti.

La tensione si è riaccesa dopo la Brexit. Uno dei punti chiave da risolvere per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea è proprio il confine tra Eire e Irlanda del Nord, che potrebbe tornare a essere presidiato, in quanto confine, dalle forze armate. Un ostacolo non da poco per la pace che dura da più di 20 anni.

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