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Domani arriva Florence, l’asteroide più grande di sempre passerà non lontano dalla terra

Domani arriva Florence, l’asteroide più grande di sempre passerà non lontano dalla terra. Gli appassionati di astronomia sono avvisati: nella notte tra il 31 agosto e il 1° settembre sarà possibile assistere al transito del gigantesco asteroide Florence a circa 7 milioni di km dal nostro pianeta.

A renderlo speciale sono proprio le dimensioni eccezionali di questo corpo, il cui diametro sarebbe di circa 4,4 km, secondo le rilevazioni della missione spaziale Neowise.

Lo spettacolo sarà visibile a tutti anche con semplici telescopi (ma anche con i binocoli) a partire dalle 21:30 di domani. Nessun rischio di collisione con la terra, assicurano gli esperti, solo un’occasione imperdibile, visto che la prossima “visita” di Florence dovrebbe avvenire nel 2500.

L’asteroide Florence, così denominato in onore di Florence Nightingale, la donna inglese vissuta tra il 1820 e il 1910 considerata la fondatrice della moderna infermieristica, è stato osservato per la prima volta nel 1981 dagli astronomi dell’osservatorio di Siding Spring, in Australia.

 Per la sua mole, Florence è considerato un asteroide potenzialmente pericoloso ed è il più grande ad avvicinarsi alla Terra da quando è stato istituito il programma della NASA per il controllo dei Neo (Near-Earth Object). Nello scorso mese di aprile, ad esempio, un grosso oggetto è passato a solo 1,7 milioni di chilometri dalla Terra, ma aveva un diametro di 620 metri, mentre il prossimo 12 ottobre potremo assistere al passaggio di 2012TC4, un asteroide che transiterà a soli 43.500 chilometri dal nostro pianeta ma che avrà un diametro compreso tra 10 e 30 metri.

 

Questo del 1° settembre 2017 sarà il passaggio più ravvicinato dell’asteroide a partire dal 1890 e tale rimarrà fino a dopo il 2500. Un’occasione imperdibile, quindi, non solo per curiosi ad appassionati di astronomia, ma anche per gli scienziati della Nasa che stanno predisponendo i loro strumenti di osservazione in California (il Goldstone Solar System Radar) e a Puerto Rico per catturare immagini della superficie dell’asteroide con dettagli fino a 10 metri.