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Borotalco assassino: la Johnson dovrà risarcire con 417 milioni di dollari una donna ammalatasi di cancro alle ovaie

Una giuria di Los Angeles ha condannato Johnson & Johnson a pagare 417 milioni di dollari a una donna che ha usato per anni il loro talco e ora è malata di cancro alle ovaie. Come riporta La Repubblica, la società ha annunciato che presenterà ricorso. La saga del talco killer continua. Il verdetto di oggi è arrivato nel sesto processo riguardante il prodotto; il gruppo ne aveva vinto uno a marzo ma ne ha persi altri quattro con le giurie che hanno approvato oltre 300 milioni di dollari complessivi di risarcimenti.

La decisione è la più pesante finanziariamente per J&J e come negli altri casi, anche in questo l’azienda farà ricorso rifiutandosi di raggiungere alcun patteggiamento sulla questione. In un documento depositato presso l’autorità di borsa Usa a inizio luglio, J&J disse di dover fare i conti con 4.800 casi legali riguardanti il borotalco.

Il gruppo continua a credere che il talco – un minerale naturale composto da magnesio, silicone, ossigeno e idrogeno, usato in cosmetica come assorbente naturale per la pelle – sia sicuro. E che il borotalco per bambini usato dalla donna in questione sia stato venduto con l’opportuna etichetta. Siccome prodotti contenenti talco sono classificati come cosmetici, essi non devono finire sotto il vaglio della food and drug administration, l’ente americano preposto a garantire la sicurezza dei farmaci. In ogni caso, non devono essere dannosi e la loro confezione deve indicare le informazioni necessarie.

Nella sua forma naturale, il talco contiene amianto, che può “provocare cancro ai o intorno ai polmoni se inalato”, sostiene l’American Cancer Society sostenendo che è dagli anni ’70 che i produttori rimuovono l’amianto e prove di un legame diretto tra talco senza quell’ingrediente e cancro sono “meno chiare”. L’International Agency for Research on Cancer (Iarc), l’agenzia parte dell’organizzazione mondiale della sanità delle Nazioni Unite e che ha il compito di dettare linee guida sulla classificazione dei rischi relativi ai tumori, indica il talco come “possibile elemento cancerogeno”.

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