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Tragedia di Stresa-Mottarone, il manovratore ammette di aver manomesso il freno: «E’ tutta colpa mia»

Il 64enne manovratore parla dall’isolamento in una cella di massima sicurezza nel carcere di Verbania: “Tenere i freni scollegati permetteva alla funivia di girare. Mai avremmo potuto immaginare che la cima traente si spezzasse”.

“E’ tutta colpa mia, farò i conti con Dio”, ha aggiunto. Gabriele Tadini, manovratore della funivia Stresa-Mottarone, ha ammesso di aver manomesso il freno d’emergenza con il “forchettone”. “L’impianto idraulico dei freni d’emergenza aveva dei problemi, perdeva olio e le batterie si scaricavano continuamente. Dopo la riapertura del 26 aprile, avevamo già fatto due interventi. Ma non erano stati risolutivi. La funivia continuava a funzionare a singhiozzo. Il problema si ripresentava, serviva altra manutenzione”, ha raccontato durante l’interrogatorio.

Tenere i freni scollegati permetteva quindi alla funivia di girare e di non fermarsi. “Mai avremmo potuto immaginare che la cima traente si spezzasse”, ha proseguito dicendosi pentito. “Era in buone condizioni: non presentava segni di usura. Quello che è successo è un incidente che non capita neppure una volta su un milione”. Ma la tragedia è capitata e a perdere la vita sono state 13 persone.

 

 

 

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