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Rifle, fallisce lo storico brand italiano. Jeans, felpe e magliette messe all’asta per 2 euro

La crisi da Coronavirus da il colpo di grazia finale anche a un marchio solido come la Rifle, storico brand made in Italy nato nel 1958 per iniziativa dei fratelli Giulio e Fiorenzo Fratini. Purtroppo, dopo svariati tentativi di risollevare la situazione, pure con investimenti importanti da fondi esteri subentrati nel 2017, “l’azienda non ce l’ha fatta a uscire dal tunnel, certamente reso ancora più buio dalla pandemia mondiale”, hanno sottolineato i sindacati di categoria Filctem Cgil e Femca Cisl.

A seguito del fallimento, l’azienda apre una super svendita di 70mila capi di abbigliamento tra maglie, camicie, felpe, jeans e scarpe a prezzi stracciati. Si parla di prodotti a due-tre euro per singolo pezzo. L’evento dovrebbe tenersi a marzo in un temporary outlet nella sede della società di Barberino di Mugello, ma prima di fissare una data tutto dipenderà dalla curva epidemiologica sui casi di coronavirus.

In questi giorni si stanno già tenendo aste telematiche, su capi provenienti dai tredici negozi monomarca Rifle in tutta Italia. Sono rivolte a grossisti e negozianti, che poi le reimmetteranno nel commercio semplice.

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