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Conte: «La fase più acuta è alle spalle, ora dobbiamo fare i conti con l’emergenza economica e sociale»

Niente più autocertificazione per lo spostamento tra Regioni, questo il primo punto toccato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la diretta di poco fa.

La situazione, tenuta in costante monitoraggio, è incoraggiante. I frutti della lunga quarantena, insomma, si vedono. Una decisione non presa a cuor leggero – dice il premier – ma a cui si è arrivati dopo l’analisi dei numeri.

«Colgo un rinnovato entusiasmo» continua Conte «per la bella stagione. Ci meritiamo, dopo settimane di sacrifici, sorrisi e allegria».

Non bisogna dimenticare però, come sottolinea, l’importanza degli unici due strumenti atti a proteggerci in questa fase di ripresa: i dispositivi di protezione individuale e il distanziamento sociale.

Altra novità: l’arrivo di turisti europei nel Belpaese senza che siano sottoposti a qualsivoglia tipo di quarantena. Molti i Ministri che stanno lavorando incessantemente – spiega Conte – affinché l’Italia possa tornare una meta ambita.

«La bellezza dell’Italia non è mai andata in quarantena».

Ma bisogna fare i conti con un’altra emergenza, quella economica e sociale. 80 i miliardi stanziati dal Governo fino ad ora.

«Mi scuso per i ritardi,» aggiunge «ma non eravamo pronti per queste erogazioni».

Con una punta di amarezza, Il premier ha parlato dei settori in grave sofferenza, come quello dello spettacolo, il commercio e il turismo.

Il futuro però è denso di speranza: si lavora costantemente – aggiunge – per rilanciare e rinnovare l’Italia dalle fondamenta. Un nuovo inizio: questo è il progetto che il Governo intende attuare.

Modernità, digitalizzazione, velocità: queste le parole chiave di una ripresa, quella italiana, che si spera risollevi tutto il sistema, andato a fondo per l’emergenza. Alleggerire la burocrazia, fare in modo che la banda larga sia la regola in tutto lo stivale. Investire, rilanciare, tagliare dove si può per snellire procedure e tempi morti. Riformare il sistema fiscale. Contrastare le disuguaglianze e sostenere le persone ai margini.

«La somma che l’Europa metterà a disposizione dell’Italia non dovrà rimanere il tesoretto del Governo in carica» spiega «ma essere una risorsa di tutti».

Attese a Palazzo Chigi, prossimamente, molte menti brillanti, associazioni, sindacati e chi più ne ha ne metta: servono idee e suggerimenti per attuare questo progetto rivoluzionario.

 

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