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Conte: prolungamento chiusure fino al 3 maggio. Dal 14 aprile serrande aperte per cartolerie, librerie e negozi per neonati

«Dobbiamo continuare a mantenere alta la soglia dell’attenzione, adesso che siamo prossimi alla Pasqua, ai ponti 25 aprile, 1 maggio. Siamo tutti impazienti di ripartire e l’auspicio è che dopo il 3 lo si possa fare con cautela e gradualità ma dipenderà dal nostro comportamento», così Giuseppe Conte comincia la diretta da Palazzo Chigi per annunciare l’ufficialità del nuovo lockdown.

«Si riaprono cum grano salis dal 14 aprile librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini, silvicoltura (taglio dei boschi), attività forestali. La tutela della salute è per noi al primo posto e ci sta a cuore la tenuta del tessuto socio produttivo ma si deve ripartire in condizioni di sicurezza. Continuiamo a mantenere le distanze, rispettare le regole. Ancora non siamo nella condizione di ripartire, dobbiamo attendere. Vi prometto che se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni cercheremo di provvedere di conseguenza».

«Il lavoro per la fase 2 è già partito. Il virus non scomparirà del tutto e siamo al lavoro per far ripartire il tutto in sicurezza: superata la fase acuta lavoriamo su due pilastri, istituzione di un gruppo di lavoro di esperti e un protocollo di sicurezza con un gruppo di esperti, presieduto da Vittorio Colao».

Durante la conferenza stampa il premier Giuseppe Conte ha attaccato duramente Matteo Salvini e Giorgia Meloni per le affermazioni fatte dopo l’Eurogruppo. «Il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora col favore delle tenebre: guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza. L’Italia non ha bisogno del Mes, non ha firmato per nessuna attivazione, strumento totalmente inadatto, non lo ritiene adeguato a questa emergenza. Lavoriamo nella direzione degli Eurobond e anche gli altri paesi hanno dovuto convenire e lavorare adesso per introdurre questo nuovo strumento immediatamente applicabile».

«Le menzogne ci fanno male, ci indeboliscono, non me come premier ma l’intera italia. Lotteremo per avere gli Eurobond e lo spiegherò con forza ancora una volta. Fosse stata una crisi diversa avremmo potuto sofisticheggiare, ma oggi io non firmerò finchè non avremo strumenti adeguati. E’ una sfida che riguarda l’Europa intera e riusciremo a convincere tutti con la forza della ragione».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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