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Covid-19: i morti in Italia hanno superato i decessi della Cina

Il numero di vittime in Italia per Coronavirus ha superato quelle complessive della Cina: sono 3.405 i morti, con un incremento rispetto a mercoledì di 427. In Cina le vittime registrate finora sono 3.245. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile durante la consueta conferenza stampa giornaliera. Ieri l’aumento era stato di 475. Sono 2.498 i malati ricoverati in terapia intensiva, 241 in più rispetto a ieri. Di questi 1.006 sono in Lombardia. Dei 33.190 malati complessivi, 15.757 sono poi ricoverati con sintomi e 14.935 sono quelli in isolamento domiciliare.

Ad oggi in Italia, come riporta Ansa, ci sono 300 bambini malati di coronavirus ma «non ci sono vittime né casi gravi. Questo – ha detto il presidente della Società italiana pediatria Alberto Villani durante la conferenza stampa – deve rasserenare moltissimo genitori e nonni, devono sapere che non è un problema pediatrico, quando ci sono sintomi va interpellato il pediatra e con lui stabilire il da farsi. Ma al momento il coronavirus di per se non rappresenta un problema per i bambini. I presidi medici – ha proseguito Villani – vanno riservati a medici e infermieri, bisogna farne un uso intelligente: riusare i guanti non ha senso, usare la mascherina non ha senso se si mantiene la distanza. Né io nè il commissario Borrelli la indossiamo perché stiamo a un metro e mezzo».

Il commissario Angelo Borrelli ha reso noto di aver «firmato un’ordinanza per la dematerializzazione delle ricette mediche, con l’attribuzione di un codice; i cittadini non dovranno più andare da un medico di base, ma avranno un codice in farmacia per ritirare i farmaci».

Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini ha reso noto di aver dato «d’intesa con il Ministro dell’Interno Lamorgese piena disponibilità all’utilizzo dei militari impegnati in ‘Strade Sicure’ per la gestione dell’emergenza coronavirus, sulla base delle esigenze territoriali individuate dai comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica. Come già ribadito, le Forze Armate sono pronte a fare la loro parte, come già stanno facendo sia sul fronte sanitario che nel controllo del territorio».

La situazione resta allarmante in Lombardia, una delle prime ‘zone rosse’ dall’inizio della diffusione dell’epidemia, dove ora «i positivi al coronavirus sono 19884, 2171 in più, un dato significativamente più alto. I ricoverati sono 7387 con una crescita molto più bassa, solo 182 in più, i ricoverati in terapia intensiva sono 1006, 82 in più, e i decessi 2168, 209 in più». Lo ha reso noto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.

 

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