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Roma, bimbo di 9 anni escluso dal Catechismo perché disabile

Sta facendo il giro del web la storia di un bambino di 9 anni di Roma che sarebbe stato escluso dal corso di catechismo perché disabile.

La storia è stata raccontata dalla madre del bambino alla pagina Facebook “Vorreiprendereiltreno”, gestita dall’attivista per i diritti dei disabili Iacopo Melio. 

«Mio figlio L. di 9 anni – racconta la donna – nonostante non possa camminare perché la distrofia muscolare non glielo consente, è un bambino che conduce una vita normale: va a scuola, ha tanti amici, esce, va al cinema. L. è un bambino perfettamente inserito nella società e fa tutto in maniera autonoma spostandosi con la sua carrozzina. Oggi eravamo pronti per iniziare le lezioni di catechismo e ci siamo quindi presentati in parrocchia, a Roma, per l’iscrizione ai corsi. Ma, con nostro grande sgomento, il sacerdote, invece di accoglierci come tutti gli altri, ci ha letteralmente buttati fuori. Il sacerdote ci ha chiaramente detto, utilizzando un linguaggio offensivo, che L. non poteva iscriversi in quanto disabile e che ciò avrebbe comportato per loro una responsabilità che non potevano assumersi, aggiungendo che la chiesa non è un centro di riabilitazione, né un “parcheggio” per bambini con disabilità, per le mamme che cercano un ora di svago. Io e L. ci siamo sentiti male. Noi oggi siamo stati mortificati e feriti da chi dell’accoglienza e l’inclusione dovrebbe farne una missione, ma noi cercheremo di superare anche questo. Vorrei solo che si sappia che ci sono purtroppo in giro anche preti che indossano una tonaca senza avere un anima».

Dopo l’eco mediatica ricevuta dalla storia pare che la parrocchia in questione stia cercando di mettere una pezza alla brutta figura. «Stiamo cercando di trovare una soluzione – spiega il parroco citato da Repubblica Roma -. Per accedere al piano inferiore bisogna fare una discesa molto ripida e prima di entrare sono presenti alcuni gradini. È molto pericoloso».

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