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Passeggiata con il cane o intervento di ablazione della fibrillazione atriale? 76 enne sotto i ferri con l’ipnosi

Ospedale di Rivoli, intervento di ablazione della fibrillazione atriale su un 76enne con l’utilizzo dell’ipnosi: come riporta La Stampa, l’uomo pensava di essere in montagna con il suo cane, a fare una bella passeggiata, invece era sotto i ferri.

È stato il primo caso nelle strutture dell’Asl Torino 3.

È una procedura mini-invasiva e lunga, dura più di tre ore e può essere persino dolorosa: ecco perché è necessaria una terapia farmacologica a scopo analgesico e anestetico. L’ipnosi aiuta, in tal senso, a spostare l’attenzione del paziente – che rimane vigile e sveglio – verso pensieri confortanti, piacevoli, con la sola comunicazione evitando quindi che lo stesso provi molto dolore.

A occuparsi della procedura, nel reparto di Cardiologia diretto dal dottor Varbella, è stata un’equipe medica per la parte elettrofisiologica, insieme a Stefania Ferrua che ha messo in pratica con il paziente le tecniche apprese al Ciics di Torino.

L’ipnosi, intanto, viene utilizzata per moltissimi ambiti.

«Diverse esperienze hanno dimostrato come questa tecnica sia in grado di dare risultati decisamente positivi: si riduce la quantità di medicinali necessari e si contribuisce a rafforzare il rapporto di fiducia tra l’equipe medica e il paziente, che in questo modo può vivere l’esperienza dell’intervento in modo meno traumatizzante. È un passo avanti nell’ottica dell’umanizzazione delle cure» ha dichiarato il direttore generale dell’Asl To3, al quotidiano. «Nella nostra azienda sanitaria è una metodica che si sta diffondendo in diversi settori, e questo ha una valenza positiva nello spirito di miglioramento dei servizi».

 

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