Parole di una forza straordinaria quelle usate dall’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic al suo ritorno in conferenza stampa per aggiornare stampa e tifosi sulle sue condizioni dopo quattro mesi da quando ha saputo di avere la leucemia.
Maglione e cappello rosso e giacca blu, con i colori del Bologna addosso l’ex difensore di Sampdoria, Lazio e Inter ha aperto il suo cuore e ha parlato a ruota libera, senza filtri, non prima di essere interrotto dall’ingresso della sua squadra in sala stampa. Una sorpresa salutata dal tecnico serbo con la consueta ironia: «Fanno di tutto pur di non allenarsi».
«In questi 4 mesi ho pianto e non ho più le lacrime – ha confessato senza remore l’allenatore -. Mi sono rotto le palle di piangere. In questi quattro mesi difficili ho conosciuto medici straordinari, infermieri che mi hanno curato, sopportato e supportato. So che ho un carattere forte, anche difficile. Chi meglio di loro può capire quanto sia difficile fisicamente e psicologicamente affrontare una cosa del genere. Voglio ringraziare tutti di cuore. Ho capito subito che ero nelle mani giuste».
Mihajlovic ha detto di aver lottato per le persone a lui più care, la moglie e i figli in particolare e che quando si trovava in ospedale il suo più grande desiderio era quello di uscire fuori a prendere una boccata di ossigeno
«Siamo ancora in una fase precoce – ha detto il primario di Ematologia Emanuele Cavo – e abbiamo bisogno di tempo per cercare di capire la risposta finale, per monitorare Sinisa, le possibili complicanze. In questi mesi è stato circondato da un affetto trasversale che gli ha dato forza. Per ora siamo felici di averlo restituito in questa ottima forma a tutta la comunità, sia quella laica sia quella sportiva».