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Open Arms, dall’invito della Spagna all’ispezione sulla nave: gli ultimi aggiornamenti

Il premier spagnolo Pedro Sancher ha annunciato di aver offerto il porto di Algesiras, in Andalusia, per lo sbarco dei migranti a bordo della nave Open Arms. “Ho indicato che il porto di Algeciras sia abilitato per ricevere OpenArms. La Spagna agisce sempre nelle emergenze umanitarie. È necessario stabilire una soluzione europea, ordinata e di supporto, che guidi la sfida migratoria con i valori del progresso e dell’umanesimo dell’Ue”, ha scritto Sanchez su Twitter.

Nel frattempo cinque naufraghi, con addosso giubbotti-salvagente, si sono gettati dalla Open Arms tentando di raggiungere a nuoto la costa di Lampedusa. Per evitare il peggio alcuni volontari della Ong si sono tuffati e hanno riportato i migranti sulla nave. A bordo scene di panico, con le donne in lacrime. Per il fondatore della Ong, Oscar Camps, la “situazione è insostenibile”.

A terra, la Procura di Agrigento ha disposto un’ispezione che non ha evidenziato criticità a bordo della Open Arms. Non si sarebbero emergenze igienico-sanitarie ma le persone a bordo sarebbero provate per i 17 giorni trascorsi a bordo. La nave della Ong spagnola rimane alla fonda di Lampedusa, di fronte Cala Francese.

Intanto la scorsa notte sono stati fatti sbarcare i 27 minori non accompagnati a bordo della nave. Ora si trovano nell’hotspot di Lampedusa; 8 di loro però, come ha reso noto ieri sera il ministro dell’Interno Matteo Salvini, hanno poi dichiarato di essere maggiorenni. Il più piccolo del gruppo avrebbe 14 anni, gli altri tra i 16 e i 17 anni. Secondo il responsabile del poliambulatorio dell’isola, Francesco Cascio, le loro condizioni sono buone. “Tant’è – spiega – che all’arrivo in banchina sono stati visitati dallo staff medico e non avendo alcuna patologia” sono stati condotti direttamente nell’hotspot.

 

 

 

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