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Milano, bimbo di due anni picchiato a morte: il padre confessa

Un bambino di due anni è stato trovato morto in un’abitazione a Milano. Il padre ha chiamato i soccorsi – che sono subito accorsi nell’appartamento di via Ricciarelli, zona San Siro – ma al momento dell’arrivo non era presente. Gli operatori hanno trovato solo la madre. Come riporta Repubblica, erano evidenti i segni di violenza sul corpo del bambino. Sul posto la polizia scientifica, il magistrato e il medico legale. Poche ore dopo è stato fermato dalla polizia Aliza Hrustic, il 25enne inizialmente sospettato di aver ucciso il figlio di due anni in un appartamento a Milano. Il bambino è stato trovato morto all’interno di un alloggio nella zona San Siro. Sul corpo sono stati trovati evidenti segni di violenza e i paramedici hanno solo potuto constatare il decesso del piccolo. Sul pianerottolo tracce di sangue. A chiamare i soccorsi, intorno alle 5 del mattino, è stato proprio il padre del bambino, ma all’arrivo della polizia c’era soltanto la madre, Silvja Z., una donna croata di 23 anni.

Le indagini si sono concentrate proprio sul padre, Aliza Hrustic, nato a Firenze, di origini croate. L’uomo è stato rintracciato nella zona del Giambellino. Gli investigatori avevano localizzato il suo cellulare ma temevano che se ne fosse liberato durante la fuga. Gli accertamenti del medico legale sul corpicino del bimbo non sono stati in grado di stabilire se la morte sia stata causata dalle percosse. Ma ha numerose lesioni, nessuna però apparentemente letale, e i piedini fasciati forse per delle violenze subite in precedenza. Si attende l’autopsia.

Poi la confessione: “L’ho ucciso in un momento di rabbia, picchiandolo a morte”, dice il padre. L’accusa di omicidio volontario è aggravata dalla minore età del figlio e dal fatto e che l’evento è stato preceduto da maltrattamenti: a specificarlo sono gli investigatori, che hanno portato l’uomo in carcere.

Silvija Z. ha cinque figli ed è incinta del sesto. L’abitazione nella quale vive, riferiscono gli investigatori, è stata occupata abusivamente. “Aliza è un tipo irascibile e violento“, ha raccontato Bardo Secic, prozio del sospettato, che appena ha appreso la notizia si è precipitato davanti al portone dello stabile dove abita la famiglia nella speranza di poter vedere un’ultima volta il piccolo. “La mia famiglia non gli parla da due anni, da quando mi ha aggredito senza motivo colpendomi alla testa con la fibbia della cintura. Ho ancora la cicatrice”, aggiunge.