Site icon www.vistanet.it

Migranti. Un barcone con 236 persone sbarca a Pozzallo, a bordo anche 12 bambini

Un barcone con 236 migranti a bordo è arrivato ieri a Pozzallo, trainato da una peschereccio. Nella notte, viste le precarie condizioni del mezzo, sono state fatte sbarcare tutte le persone a bordo, dopo che erano stati fatti scendere i 12 bambini – di cui 5 neonati – e una cinquantina di donne.

A quanto si apprende, il barcone sarebbe stato abbandonato dalle autorità maltesi e da qui lo sbarco in Sicilia. Il fatto non ha lasciato indifferente il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha commentato: «Un pattugliatore maltese ha invertito la rotta, abbandonando un gommone con 150/200 immigrati in mezzo al Mediterraneo e in direzione dell’Italia: è l’ennesima vergogna, degna di questa Unione europea incapace e dannosa».

Sul fatto si è espresso anche il premier Giuseppe Conte: «La sfida immigrazione è a lungo termine e richiede una risposta strategica, strutturata, ridurre gli sbarchi significa contribuire a scardinare la rete di trafficanti di essere umani, significa soprattutto ridurre il numero di vittime in mare. Questo governo sin dall’inizio ha sollecitato una risposta complessiva dell’Europa. Questa risposta ancora fa fatica a essere attuata e lo dico con un certo rammarico».

Nel frattempo altre richieste di soccorso in mare arrivano da Alarm Phone, il sistema telefonico dedicato ai migranti che attraversano il mare; ci sarebbe infatti un’altra nave al largo delle coste del Marocco, con 70 persone a bordo, già da giovedì. “Molti sono morti”, scrivono nel tweet di allerta, “Spagna e Marocco sono state informate ma non hanno disposto alcuna operazione di salvataggio”.

Le navi delle Ong Mediterranea, OpenArms e Sea Watch sarebbero tornate al largo delle coste libiche dopo che era stato segnalato un gommone in avaria con circa 120 persone a bordo. L’allarme sarebbe stato lanciato al centro di coordinamento italiano e a quello libico ma senza risposta; in nottata, poi, un rimorchiatore in servizio davanti alle coste libiche avrebbe recuperato il gommone consegnandolo ad una motovedetta della Guardia costiera libica. Ora le Ong si chiedono però quali siano le condizioni di salute dei naufraghi e dove si trovino adesso.

Exit mobile version