Site icon www.vistanet.it

Crollo del Ponte Morandi. Il Governo revoca la concessione ad Autostrade ma è polemica per le penali

A poche ore dal crollo del ponte Morandi a Genova, il premier Giuseppe Conte e il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli annunciano di aver iniziato l’iter di revoca della concessione della gestione della rete autostradale ad Autostrade per l’Italia, società di proprietà di Atlantia srl, ma se l’annuncio è cosa semplice da fare, la revoca della concessione pare sia un affare ben più complesso.

Come era facilmente prevedibile, l’annuncio ha avuto ripercussioni sui mercati dove il titolo di Atlantia è crollato giù a -25%. Accanto agli annunci del Governo e ai rimpalli di responsabilità, il nodo della questione resta la possibilità o meno dello Stato di revocare in tempi così rapidi e senza alcuna ripercussione economica una concessione complessa perché regolata da numerose leggi e decreti. Come riporta il Corriere della sera, infatti, la concessione della gestione della rete autostradale da parte dello Stato ad Autostrade per l’Italia è regolata dalla Convenzione unica, firmata il 12 ottobre 2007, diventata efficace l’8 giugno 2008 e di durata fino al 31 dicembre 2038. Il documento stabilisce i diritti e i doveri delle parti con canoni di concessione e garanzie patrimoniali. Il canone annuo che Autostrade per l’Italia paga è pari al 2,4% dei proventi netti da pedaggio, al netto di Iva; dall’altra parte ci sono i doveri della società che deve occuparsi della manutenzione e riparazione tempestiva, di realizzare investimenti di potenziamento, organizzare e mantenere un soccorso stradale, comunicare il programma di tutti i progetti di manutenzione ordinaria e straordinaria, e trasferire le autostrade in buono stato alla scadenza della concessione. In caso di inadempienza, scattano le multe che vanno dai 25 mila a i 150 milioni di euro, e possono riguardare in ultima istanza «un grave e perdurante inadempimento da parte di Autostrade per l’Italia ai determinati obblighi convenzionali è previsto l’avvio del procedimento di decadenza dal rapporto concessorio».

Ma di fronte ai provvedimenti del Governo e ai tentativi di mediazione delle società chiamate a rispondere del disastro, proprio Atlantia ricorda che l’annuncio di revoca «è stato effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell’accaduto». In una nota, Atlantia precisa poi che in caso di revoca o decadenza della concessione «spetta comunque alla concessionaria il riconoscimento del valore residuo della concessione, dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili» e che la società continuerà a supportare Autostrade per l’Italia nelle interlocuzioni con le Istituzioni.

Intanto si succedono gli annunci sui social da parte di maggioranza e opposizione. Sul fronte dell’opposizione, chiamata in causa dagli stessi vertici del Governo perché ritenuti in affari con la famiglia Benetton, proprietaria di Atlantia, Matteo Renzi, dichiara: «Chi ha sbagliato deve pagare fino all’ultimo centesimo. Dire: ‘Revochiamo la concessione’ fa aumentare i Like e fa esultare chi non conosce le carte. Ma governare è più complicato che scrivere post su Facebook: se revochi la concessione paradossalmente fai un regalo ad Autostrade. Perché devi pagare un sacco di soldi per revocare la concessione e perdi le opere pubbliche che servono e per le quali loro sono impegnati. […] Quello che è chiaro è che va rifatto il Ponte Morandi, certo, ma va fatta anche la Gronda. Ed è un preciso impegno di Autostrade».

«Si scelgano gli avvocati migliori per andare al contraddittorio con Autostrade – continua Renzi – Si vada fino in fondo all’azione giudiziaria senza guardare in faccia nessuno. Chi ha sbagliato paghi tutto. Autostrade oggi ha il compito di pagare tutto, fino all’ultimo centesimo, a cominciare dalla Gronda: revocando la concessione, invece, Autostrade incassa e non paga. Fare la Gronda coi soldi destinati all’edilizia scolastica (come ha ipotizzato l’altro vicepremier, Salvini) sarebbe un autogol e un danno per tutti i Comuni. La Gronda va fatta subito e va fatta con i denari di Autostrade».

Exit mobile version