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L’amico d’infanzia di Sergio Marchionne: «Era il primo della classe, copiavo i compiti da lui»

«Era il primo della classe, ma non si montava la testa né faceva pesare agli altri la sua bravura, anche se aveva tanti dieci in pagella: per questo il maestro Antonio Viola lo aveva nominato capoclasse e lo voleva sempre vicino a lui nelle fotografie di classe». Luciano Gentile, il compagno di banco di Sergio Marchionne alle elementari, racconta all’ANSA com’era l’amico da bambino: «Già da allora si capiva che era uno capace di prendere le redini e di guidare gli altri, ma sempre senza essere borioso. Era anche ‘il mio amico del cuore’ che spesso mi lasciava copiare… E gliene sono stato sempre riconoscente».

La loro amicizia è nata tra i banchi di scuola, ma i due erano legati anche da altre passioni, soprattutto quella per il cibo: «Ci divertivamo a giocare a pallone a fare delle sostanziose merende da veri golosi – racconta Gentile – Poi volentieri veniva a casa mia il pomeriggio a fare merenda dopo la partita di calcio: spesso non ci bastava il pane con il pomodoro e allora mia mamma ci riscaldava gli spaghetti».

Luciano Gentile ricorda con nostalgia quei momenti trascorsi con l’amico di infanzia, con cui si perse di vista dopo la scuola, ma di cui seguì l’evoluzione professionale a distanza:«Quando ho saputo dalla televisione che grande manager era diventato, sono stato molto contento e orgoglioso. Se lo meritava. E sapendo che c’era lui alla Fiat, ho acquistato ancor più volentieri l’ultimo modello della Cinquecento. Ho sempre chiesto di lui nella concessionaria Fiat di Chieti… Avrei tanto voluto rivederlo, e ora mi resta il rammarico di non essere riuscito a farlo».

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