Site icon www.vistanet.it

Orrore in Sicilia: 20 anni, uccisa a coltellate dal compagno e gettata in un pozzo

Lauretta, così la chiamavano in paese, abbandonata a soli 3 anni da sua madre, diventata le stessa mamma di due bambini, è stata uccisa barbaramente dal compagno con cui stava da 2 anni. Massacrata con 6 coltellate e gettata in un pozzo.

Uccisa a coltellate e gettata in un pozzo, nelle campagne di Canicattini Bagni, paese della zona montana del Siracusano. E’ l’orribile fine che è toccata a Laura Petrolito, 20 anni. Il suo compagno, Paolo Cumbo, ha confessato l’omicidio, dopo un lunghissimo interrogatorio nella caserma dei carabinieri, e ha indicato il luogo in cui aveva gettato l’arma del delitto. Come riporta la Repubblica, ancora oscuro il movente del delitto: forse un raptus di gelosia. La giovane lascia due figli: un bimbo di quattro anni, nato da una precedente relazione, e un altro di diciotto mesi avuto dall’attuale compagno. Della ragazza si erano perse le tracce la notte scorsa. Era stato il padre a lanciare l’allarme non vedendola rientrare a casa e non riuscendo a mettersi in contatto con lei perché il suo cellulare era sempre spento, come ha raccontato ai carabinieri. Il corpo della ragazza è stato ritrovato in fondo a un pozzo artesiano in contrada Tradituso, al confine fra il territorio di Canicattini Bagni e quello di Noto.

La ragazza aveva ferite in tutto il corpo: è stata pugnalata prima di essere gettata nel pozzo. Il cadavere è rimasto incastrato e non è arrivato in fondo. L’assassino ha provato a spingerlo giù, poi lo ha coperto con il coperchio di ferro e si è allontanato. Secondo il medico legale Francesco Coco, che ha eseguito la prima ispezione cadaverica, Paolo Cugno avrebbe inferto alla compagna “almeno 6 coltellate”, al collo e al petto, e avrebbe poi cercato di nascondere il corpo. Agli inquirenti, ieri sera, avrebbe svelato anche il luogo in cui ha nascosto l’arma.

Figlia unica, Petrolito, ha alle spalle una storia delicata: la madre abbandonò la famiglia quando lei era piccola, per questa ragione Laura era sempre stata seguita dai servizi sociali, come conferma uno dei suoi educatori, la sindaca Marilena Miceli. “Per molti anni – dice – sono stata assessora ai Servizi sociali del Comune e ho seguito Laura da vicino. Per me lei è parte della nostra grande famiglia, è una ragazzina dolcissima che nonostante le vicissitudini familiari ha sempre mostrato forza e sorriso. Siamo riusciti a crescerla con amore e ha imparato anche a fare la mamma, sotto le nostre cure e della famiglia del giovane papà”.

 

Exit mobile version