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Verona: “#sposachivuoi”, la campagna marketing pro matrimoni gay, fa infuriare il centrodestra

Tre coppie di statuine nella stessa locandina e tutti vestiti con abiti nuziali: una etero, una gay e una lesbica. “Verona Sposi”, la fiera dedicata al matrimonio nella città di Romeo e Giulietta, con la campagna #sposachivuoi non discrimina nessuno.

Visto il precedente tra i rampolli dei Capuleti e dei Montecchi, parrebbe che la città veneta abbia imparato la lezione numero uno sull’amore, cioè che ognuno ama chi vuole. La locandina però non è piaciuta alla maggioranza di centrodestra in consiglio Comunale che ha chiesto agli organizzatori di ritirarla. «Le trovate di marketing non possono affossare i nostri valori» ha commentato Vito Comencini, capogruppo della Lega in consiglio comunale.

Ovvie le polemiche di ritorno da parte dell’opposizione e di una fetta consistente della società civile. «Romeo e Giulietta si stanno rivoltando nella tomba», hanno commentato dal circolo Pink, attivo per i diritti lgbt. Di «discriminazione nei confronti degli omosessuali» parla anche il Pd. Insomma, a Romeo e Giulietta, forse, fischieranno un po’ le orecchie.

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