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Omicidio Noemi, il fidanzato reo confesso sfida la folla e rischia il linciaggio all’uscita dalla caserma

Omicidio Noemi, il fidanzato reo confesso sfida la folla e rischia il linciaggio all’uscita dalla caserma.

«L’ho ammazzata perché premeva per mettere in atto l’uccisione di tutta la mia famiglia».

L.M., il fidanzato 17enne di Noemi Durini, la 16enne uccisa a Specchia (Lecce),  è in stato di fermo per omicidio volontario, dopo che ieri ha confessato di aver assassinato la ragazzina (che mancava all’appello da dieci giorni) portando i carabinieri sul luogo in cui aveva nascosto il corpo: una campagna in località San Giuseppe di Castrignano del Capo, a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca.

«L’ho uccisa con un coltello che Noemi aveva con sé quando è uscita dalla sua abitazione», ha affermato inoltre l’indagato, «ho reagito di fronte all’ostinazione di Noemi a voler portare a termine il progetto dello sterminio della mia famiglia».

Durante l’interrogatorio il giovane ha cambiato versione dei fatti diverse volte, parlando anche della sua gelosia dovuta al fatto che la vittima avesse troppi amici.

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