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Gli curavano l’otite con l’omeopatia: morto il bambino di 7 anni dopo vari giorni in ospedale

Il piccolo è stato ricoverato il 24 maggio all’ospedale di Urbino dopo ben 15 giorni di febbre e otite curati con la sola omeopatia. Ma ormai per il bambino di 7 anni non c’è stato più nulla da fare: arrivato al nosocomio ormai in coma e con problemi neurologici i medici hanno provato a fare di tutto per cercare di recuperare l’ormai, purtroppo, irrecuperabile. Dopo vari giorni sotto forti antibiotici il bambino è morto.

I genitori, che vivono in un paese dell’entroterra Pesarese, hanno raccontato ai medici che il bambino veniva seguito da un’omeopata fin da quando aveva tre anni. Anche in passato avrebbe avuto delle otiti, affrontate appunto con rimedi omeopatici. La malattia era sempre stata superata e probabilmente si è ritenuto che anche questa volta fosse possibile sconfiggerla: invece le cose sono andate molto diversamente. Il batterio si è diffuso, creando un ascesso nel cervello del bambino, che dall’ospedale di Urbino è stato trasferito ad Ancona. Qui è stato operato in neurochirurgia per arginare l’infezione. e poi ricoverato in prognosi riservata in rianimazione. L’ospedale ha trasmesso una segnalazione sul caso alla procura di Ancona e alla procura dei minori.

E almeno per ora tace il dottor Massimiliano Mecozzi, il medico omeopata che aveva in cura il piccolo Francesco. Il medico non risponde al telefonino e il numero dello studio in via del Cinema a Pesaro risulta non attivo. «Ha spaventato mia figlia e il marito; entrambi erano come paralizzati dalla paura. Per questo hanno aspettato prima di ricoverarlo in ospedale ad Urbino», ha raccontato al sito del Resto del Carlino di Pesaro, Maurizio O., il nonno del bimbo.

«Quando lei lo supplicava di dare l’assenso per portare il bimbo in ospedale perché lo vedeva peggiorare, lui le ha risposto che gli avrebbero somministrato Tachipirina, con la conseguenza di farlo diventare sordo. Non solo, sarebbe potuto finire in coma epatico. Li ha come paralizzati dalla paura». L’ipotesi di reato che si profila nell’inchiesta è ora quella di omicidio colposo.

 

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