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Prove di dialogo fra Senegal e Regione Sardegna. Obiettivo: limitare il fenomeno migratorio nell’Isola

Un incontro per favorire il reinserimento in patria dei migranti senegalesi in Sardegna. Si è chiuso ieri il viaggio della delegazione della RAS a Dakar, capitale del Senegal, durante il quale sono stati firmati accordi commerciali con l’obiettivo di limitare il fenomeno migratorio dal Paese africano alla Sardegna. Protagonista della missione, la delegazione della Regione guidata dall’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, che ha incontrato i vertici del Consiglio Nazionale del Patronato (CNP), organizzazione delle imprese del Senegal.

La periferia di Dakar

Nel corso della riunione, a cui hanno preso parte alcuni  imprenditori isolani, è stata ribadita la necessità di intensificare le relazioni economiche tra Sardegna e Senegal.

Giovani donne senegalesi

«La Regione – ha detto l’assessore Spanu – è pronta a sostenere azioni imprenditoriali che possano favorire il ritorno a casa dei giovani della diaspora e creare le condizioni per arginare i flussi migratori verso la sponda occidentale. Attraverso i progetti di partenariato si possono concretamente attuare forme virtuose di dialogo e collaborazione in grado di determinare, in loco, nuovi spazi di lavoro per i ragazzi del Senegal. Nel corso della missione della Regione sono venute alla luce iniziative che vanno proprio in questa direzione».

È il caso delle due aziende sassaresi, impegnate nei settori delle costruzioni e dell’efficientamento energetico, che, d’intesa con il Governo del paese subsahariano e con la facilitazione della Regione, sono impegnate a realizzare un progetto di edilizia sociale destinato agli emigrati senegalesi, pronti a tornare nella loro terra d’origine. Si prevede la costruzione di residenze per cinquemila famiglie con un investimento, interamente privato, di 125 milioni di euro. Duemila persone, tra ingegneri, tecnici e operai, nei prossimi mesi, daranno vita al cantiere, in un quartiere in via di espansione di Dakar. Oltre il 90 percento della squadra dei lavoratori, impegnata nella realizzazione dell’importante opera, sarà costituito da giovani senegalesi. Molti di loro vivono o hanno vissuto in Italia.

Un momento dell’incontro fra Regione Sardegna e governo senegalese

Il fenomeno della desertificazione sta mettendo in ginocchio il Senegal

Sono anche altri i segnali confortanti: diversi ragazzi stanno tornando a casa con speranze rinnovate e con l’orgoglio e la legittima soddisfazione di guidare aziende che operano nel settore del commercio. E non si tratta di episodi isolati, come ha constatato la delegazione della Regione nel corso degli incontri con il Governo del Senegal, rappresentato dal ministro Yaya Abdoul Kane, con operatori economici e con istituzioni pubbliche a cui è affidato il compito di agevolare l’attività di impresa e cooperazione.

Molta strada resta comunque ancora da fare per arginare, con programmi mirati,  le imponenti migrazioni di questo periodo. La Giunta Pigliaru, nel quadro della Conferenza delle Regioni, da tempo, svolge un ruolo propulsivo per l’attuazione di progetti di cooperazione decentrata e proprio in Senegal ha sottoscritto, nei giorni scorsi, con le Autorità della Regione di Matam un accordo di partenariato per garantire a un territorio martoriato dalla desertificazione, vere opportunità di crescita economica

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