Tortolì, 14 turisti francesi ubriachi assaltano il bar dell’albergo e picchiano i dipendenti
Il gruppo soggiornava nell'hotel. All'arrivo dei militari il gruppo era già rientrato nelle stanze.
Un gruppo di 14 francesi, ubriachi, ha assaltato il bar dell’hotel a Tortolì nel quale soggiornavano e aggredito il personale che provava a fermarli.
Il 13 giugno, in piena notte, il gruppo di turisti sarebbe entrato nel bar e avrebbe forzato le saracinesche rubando alcolici e liquori. Il trambusto ha attirato l’attenzione del personale dipendente che, dopo aver chiesto loro spiegazioni, è stato aggredito. Dopo aver ingaggiato una colluttazione, i 14 si sono allontanati rientrando nelle loro camere. Ad avere la peggio è stato un dipendente della struttura turistica che ha riportato un trauma cranico, una contusione al ginocchio sinistro ed una ferita lacero contusa al piede destro, con 10 giorni di prognosi.
Da qui la chiamata ai carabinieri della Stazione di Tortolì, Bari Sardo e della Squadriglia di Lanusei che sono intervenuti immediatamente. I militari hanno identificato i villeggianti francesi che nel frattempo erano rientrati nelle loro stanze, ma sempre in stato di alterazione da alcool.
Accadde Oggi. 24 aprile 1370: quando la Madonna di Bonaria salvò i marinai dalla tempesta
Si narra che la statua lignea abbia misteriosamente raggiunto Cagliari via mare, ai piedi del colle su cui sorge la Basilica di Bonaria.
Il 24 aprile 1370 una nave spagnola con a bordo persone e merci, fu sorpresa da un’improvvisa tempesta al largo del porto di Cagliari. Il comandante, per ritardare l’affondamento, ordinò ai marinai di gettare tutto ciò che era presente nella stiva. Intanto, i passeggeri invocarono la Madonna, pregandola di salvarli. Una grande, pesantissima cassa di carrubo, fu lanciata in mare per ultima ma non affondò. Galleggiò tra le onde. Al suo passaggio, nel cielo si apriva uno squarcio e la tempesta si placava. Seguendo quella cassa verso la costa, i marinai riuscirono ad approdare sani e salvi al porto di Cagliari.
Poi tutti si precipitarono verso la spiaggia di Bonaria, a Su Siccu, per cercare di aprire la cassa che si era arenata. Dopo inutili e svariati tentativi, chiamarono i frati mercedari del convento situato sul vicino colle. Loro riuscirono, in pochi istanti, ad aprire la cassa e con grande sorpresa, all’interno della cassa trovarono una statua della Madonna con una candela accesa.
La chiamarono “Nostra Signora di Bonaria”. Fu qui che i conquistatori spagnoli conobbero il culto della Madonna di Bonaria, cui avrebbero intitolato, nel Nuovo Mondo, la città di Buenos Aires. Il 24 aprile 1870, in occasione del quinto centenario della scoperta del simulacro, il simulacro della Vergine, su decreto del Vaticano, venne incoronato durante una solenne cerimonia. In quella stessa data il Papa Pio X stabilì per quel giorno liturgico la celebrazione della festa di Nostra Signora di Bonaria.
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