Chiamano la figlia Blu e vengono convocati dalla Procura
Dopo un anno e mezzo dalla nascita della loro figlia dei genitori di Milano sono stati convocati dalla Procura della Repubblica per rettificare l'atto di nascita. Secondo la legge, «il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso»
«Se giovedì non ci presenteremo con un’alternativa sarà il giudice a decidere per noi il nome di nostra figlia», spiega il papà, Luca. «Quando ci siamo presentati all’anagrafe per la registrazione ci avevano avvisato che poteva esserci il rischio di venir richiamati, ma ogni anno, secondo i dati Istat, ci sono circa sette Blu, in prevalenza bimbe. Non ci aspettavamo di dover cambiare nome un anno e mezzo dopo, quando ormai anche nostra figlia sa di chiamarsi Blu ed è scritto ovunque». La coppia cercherà di convincere i giudici, statistiche alla mano, che il nome all’estero è già stato sdoganato.
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Fu un sardo a progettare il primo grattacielo d’Italia, per 18 anni l’edificio residenziale più alto d’Europa
L'architetto Armando Melis de Villa, nato a Iglesias nel 1889, si trasferì a Torino per perseguire i suoi studi in Ingegneria presso il Regio Politecnico. Dopo essersi laureato in architettura nel 1920, iniziò la sua carriera collaborando con vari professionisti e partecipando a progetti che segnarono la storia urbana di Torino e del Piemonte.
Nel cuore di Torino, tra le maestose piazze di Castello e San Carlo, sorge un simbolo di innovazione architettonica che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia urbana europea: la Torre Littoria, oggi conosciuta come Grattacielo Reale Mutua. Questo imponente edificio, una volta la residenza più alta d’Europa dal 1934 al 1952, è il frutto del genio di un visionario architetto sardo.
L’architetto Armando Melis de Villa, nato a Iglesias nel 1889, si trasferì a Torino per perseguire i suoi studi in Ingegneria presso il Regio Politecnico. Dopo essersi laureato in architettura nel 1920, iniziò la sua carriera collaborando con vari professionisti e partecipando a progetti che segnarono la storia urbana di Torino e del Piemonte.
Fu nel 1933 che Melis de Villa, insieme all’ingegnere Giovanni Bernocco, firmò il progetto della Torre Littoria. Questo edificio, con i suoi 19 piani e un’altezza di 87 metri (raggiungendo i 109 metri con l’antenna metallica sulla sommità), rappresentava una svolta nel panorama architettonico italiano. Non solo fu il primo edificio torinese realizzato con struttura metallica, ma incarnava anche l’essenza del razionalismo italiano con un tocco di espressionismo tedesco.
Inizialmente concepita come sede del Partito Nazionale Fascista, la Torre Littoria trovò la sua vera vocazione come residenza di lusso e uffici, grazie al sostegno finanziario della Società Reale Mutua Assicurazione. La sua costruzione segnò una nuova era nell’architettura torinese, sfidando il disegno regolare delle piazze barocche circostanti.
Melis de Villa non solo lasciò il suo segno nell’architettura, ma anche nell’urbanistica. Fu membro dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e contribuì alla redazione di piani regolatori per diverse città italiane. La sua visione e il suo impegno nella riqualificazione urbana si riflettono ancora oggi nelle strade e negli edifici che caratterizzano il paesaggio italiano.
Nonostante le controversie legate al suo passato fascista, Melis de Villa rimane una figura di spicco nell’architettura e nell’urbanistica italiana del XX secolo. Il suo lavoro continua a ispirare generazioni di architetti e urbanisti, mentre la Torre Littoria, ribattezzata nel corso degli anni con vari soprannomi controversi, resta un’icona della modernità e dell’audacia architettonica a Torino.
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