Lo incontriamo in sala prove, dove ha le sue inseparabili chitarre, spartiti, amplificatori e le casse da dove esce il suono della sua musica. Lui è Matteo Spano, meglio conosciuto come Bob Forte, nome d’arte ereditato dal suo primo maestro. Sarà capitato a tutti di passeggiare nel centro di Cagliari e vederlo (e, soprattutto, sentirlo) suonare e cantare alcune tra le più belle canzoni evergreen del panorama musicale internazionale: “The sound of silence”, “Blowing in the wind”, “Allelujah”, “The Boxer”, sono alcuni dei brani interpretati magistralmente dalla sua inconfondibile voce. Da otto anni si esibisce con il suo gruppo (Bob Forte band) in alcuni locali in Sardegna.

Cagliaritano classe 1985, Bob (d’ora in poi lo chiameremo con il suo nome d’arte) ha alle spalle una ricca esperienza di vita all’estero sin da quando era ragazzino. Ha frequentato una scuola di musica in Svezia e, a 17 anni, si è recato negli Stati Uniti per uno scambio culturale e lì ha fatto il suo ultimo anno di scuola, diplomandosi alla Perryville High School nel Missouri, dove visse per un anno facendo anche l’addestratore di cavalli, professione poi praticata anche al suo ritorno in Sardegna. Nel frattempo, la sua passione per la musica cresceva sempre di più. «Tutto nacque quando ero negli Usa – racconta – Il mio genere preferito è il blues, il country blues americano ma anche il jazz.  Interpreto spesso brani di alcuni degli artisti che più prediligo: dai vecchi bluesmen del Mississipi come Robert Johnson, Son House, Maddy Waters, Buddy Guy e Robert Ford, fino a Eric Clapton, Bob Dylan, Cat Stevens e Simon & Garfunkel (giusto per citarne alcuni)». Bob ha studiato anche chitarra jazz al Conservatorio di musica a Cagliari.

Oggi non fa più l’addestratore di cavalli; fino a poco tempo fa ha lavorato anche come pizzaiolo, ma si dedica principalmente alla musica, che per lui è «vita, sincerità, emozioni; canto brani che sento nel profondo di me, storie di vita, del mio vissuto. Penso che le canzoni non bisogna solo cantarle, ma viverle appieno ed è quello che faccio ogni volta che canto. Poi, quando mi accorgo che la gente apprezza quello che faccio e riesco a regalare emozioni, è qualcosa di molto gratificante».  Viene spontaneo chiedergli se ha mai pensato di partecipare a contest come The Voice, X Factor o Italia’s Got Talent, ma lui dice chiaramente che non ne ha mai voluto sapere: «Non mi interessa esibirmi in queste gare, dove spesso ti chiedono di cantare su una base già impostata. Sono io che imposto la base al momento di esibirmi, non c’è nulla di programmato in quello che faccio».

Programmi per il futuro? «Esibirmi in giro per l’Europa e tornare in Svezia a fare musica con gli amici che ho lasciato lì». Nel frattempo, lo trovate nelle vie del centro di Cagliari insieme alla sua chitarra e potrete ascoltarlo dal vivo anche venerdì 8 dicembre al Lima Lima di via Iglesias, a partire dalle 22.  Nel video qui sotto, interpreta per noi il brano “The Boxer” di Simon and Gurfunkel.

New York, Dubai, Londra, Singapore: tutti luoghi famosi per architetture che hanno osato sfidare la forza di gravità staccandosi da terra per diverse centinaia di metri.

In Sardegna, come ben sappiamo, non c’è nulla che possa minimamente essere paragonati ai grattacieli più alti del mondo, sia per caratteristiche urbanistiche storiche, sia perché manca proprio l’esigenza di strutture così protese verso il cielo. Eppure non mancano edifici molto alti, alcuni dei quali superano abbondantemente i 10 piani.

Ma quali sono gli edifici più alti dell’Isola? Abbiamo individuato per voi i primi 4. Eccoli di seguito.

1. GRATTACIELO NUOVO DI SASSARI

Progettato dall’architetto Fernando Clemente e costruito tra il 1960 e il 1965, questo palazzo alto 19 piani e ben 80 metri d’altezza (88 con le antenne), è il più alto dell’intera Sardegna. Si trova nella centralissima piazza Castello, accanto al Grattacielo Vecchio, di 12 piani. I due palazzi sono stati piuttosto discussi negli anni per via del fatto che furono costruiti in una zona di grande pregio storico e archeologico della città più importante del Capo di Sopra.

2. T-HOTEL – CAGLIARI

Al secondo posto di questa speciale classifica troviamo il celebre albergo 4 stelle del capoluogo. Il T-Hotel è frutto di una riqualificazione da parte di privati di una struttura destinata ad altro uso e ormai abbandonata. Un’impresa sarda la rilevò e la trasformò in un bellissimo hotel con 207 camere e 62 metri di altezza (73 se comprendiamo il pennone). Oggi è parte integrande dello skyline cittadino, di cui è diventato quasi un simbolo.

3. Al terzo posto troviamo due edifici molto diversi tra loro, per storia, destinazione d’uso e città ospitante. Si tratta del più alto palazzo della quarta città della Sardegna per popolazione, Olbia, e della Chiesa più grande della Sardegna. Sono entrambi alti 50 metri. Ecco quali sono.

TORRE OVEST DEL “PALAZZACCIO” – OLBIA

Oggi in fase di ristrutturazione, questo edificio è il più alto della città marittima gallurese.

Il “Palazzaccio” svetta dal porto Isola Bianca

CUPOLA DELLA BASILICA DI BONARIA

Che fosse la Chiesa più grande della Sardegna lo sanno quasi tutti. Pochi però sanno che l’altezza della sua cupola è vertiginosa: 50 metri. Questo la rende il terzo edificio più alto dell’Isola.