Sono gli ultimi giorni per la presentazione alle scuole della documentazione che attesti la regolarità vaccinale, e la sede della ASL di via Sonnino è letteralmente presa d’assolto da genitori e bambini.

File interminabili, discussioni e proteste sono ormai la regola di questi giorni, e la parola d’ordine fra i genitori in attesa del loro turno è: disorganizzazione. Le testimonianze parlano di ore d’attesa. Alle 15 c’era chi attendeva dalle 12: «Mi sono presentata con mia figlia a mezzogiorno seguendo il consiglio che mi avevano dato ieri qui alla ASL – spiega una mamma – per poi scoprire che questa mattina, prima delle 12, è stata fatta una lista dai dipendenti del Comune giù all’ingresso per le prime 20 persone che si erano presentate, invitandole a ripresentarsi nel pomeriggio». Sembra però che questa lista non sia stata poi presa in considerazione, da qui le proteste per le indicazioni discordanti date, a detta dei genitori in fila, in parte dai dipendenti del Comune all’ingresso, e in parte da quelli della ASL.

Secondo quanto recita il cartello affisso accanto all’ascensore, vengono servite 50 persone la mattina e 20 il pomeriggio. La scadenza per la presentazione alle scuole dell’infanzia è il 10 settembre (sia pubbliche che private non paritarie), per cui viene data la precedenza ai bambini che devono effettuare le prime due sedute vaccinali. C’è più tempo invece per le scuole dalla primaria in su, per le quali la scadenza è il 31 ottobre.

Secondo quanto stabilito della legge (L.119/2017), i vaccini obbligatori sono dieci: anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-haemopilus influenzae tipo B, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella. Oltre questi, il Ministero dell Salute raccomanda fortemente i vaccini contro meningococco B e C, pneumococco, rota virus e HPV.

È arrivato in Sardegna con la sua famiglia per trascorrere le vacanze quando il tetano era ancora in incubazione. Un bambino è stato ricoverato nel reparto di Pediatria dell’ospedale San Martino di Oristano.

A causare il tetano, dovuta al batterio Clostridium tetani, è stata una caduta dalla bicicletta con conseguente ferita alla testa, dalla quale si è poi sviluppata l’infezione. Nell’ospedale della Penisola in cui era stato visitato era stata proposta ai genitori una terapia vaccinale, che però sarebbe stata rifiutata. Dopo alcuni giorni di vacanze si sono presentati i particolari sintomi che attestano l’infezione, quali paralisi facciale e la mancata risposta alle terapie di cortisone somministrate a Oristano.

“È un caso di assoluta rarità – ha spiegato Giovanni Zanda, direttore dell’Unità di Pediatria di Oristano -. Il tetano è una malattia, non contagiosa, che si può considerare sostanzialmente scomparsa in Italia fra i bambini grazie alla vaccinazione antitetanica. Come ci hanno confermato dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’ospedale Gaslini di Genova, specializzato nella cura dei pazienti pediatrici, non si registrano più casi di tetano fra i piccoli ormai da trent’anni. La vicenda ripropone il tema della scelta dei vaccini».