Il 27 novembre si è inaugurata a Cagliari, al Palazzo di Città, la mostra dedicata ad Antonio Ligabue, organizzata dal Comune con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione Sardegna.
Sono state esposte e presentate per la prima volta nel capoluogo sardo 60 opere dalla forza primordiale. Olio e disegni che ripercorrono l’intero arco creativo di un artista fuori da ogni schema. Un essere umano con una vita difficile a causa della sua salute mentale che è riuscito ugualmente a lasciare una traccia visiva ed emozionale indelebile nel 900.
Era presente l’Assessora alla cultura di Cagliari, Maria Francesca Chiappe che ha ricordato la potenza del messaggio di un uomo che: “Ha saputo trasformare l’emarginazione in forza creativa, la solitudine in linguaggio universale. In un tempo come il nostro, dove l’identità si costruisce tra fragilità e desiderio di riconoscimento, l’arte di Antonio Ligabue parla in modo attualissimo a tutti noi”.
Presente anche Francesco Negri, figlio del grande Sergio, scomparso poche settimane fa, figura colta, sensibile e generosa che ha saputo dare a Antonio Ligabue il posto che meritava nella storia dell’arte italiana. È Francesco Negri a curare l’esposizione insieme a alla cultrice della mostra Francesca Villanti che ha guidato i primissimi visitatori in un viaggio emozionante, raccontando sia il valore dell’opera pittorica ma anche la vita avventurosa dell’artista.
Come ha ricordato anche la presidente di Artemisia, Iole Siena: “ Ligabue ci insegna che l’arte può essere una forma di salvezza, che anche un destino difficile può generare bellezza”.
Sei mesi per scoprire la grandiosità del “Van Gogh italiano” che invita a conoscere l’artista non attraverso i soliti miti biografici ma grazie alla fruizione delle sue straordinarie opere.

