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Sant’Antioco: tre curiosità che ti lasceranno a bocca aperta su quest’Isola sarda stupenda

Sant'Antioco PH Michela Girardi

Sant'Antioco PH Michela Girardi

Se pensi di conoscere la Sardegna, aspetta di scoprire Sant’Antioco, l’isola che nasconde segreti millenari, tesori del mare e storie di santi esiliati. Ecco tre motivi per cui vale la pena partire subito.

1. L’isola più antica d’Italia (sì, più di Roma)

Sei pronto a camminare dove tutto è cominciato? Sant’Antioco fu fondata dai Fenici nell’VIII secolo a.C. e diventò un vivace porto commerciale punico e romano. Alcuni storici la considerano addirittura il primo insediamento urbano d’Italia. Tra stradine antiche e necropoli millenarie, respirerai la storia a pieni polmoni: qui, il passato non è un ricordo, è una presenza viva.

2. Il “filo d’oro” che il mare regala, ma che non puoi comprare

Al Museo del Bisso, sull’isola, si conserva un’arte unica al mondo: la lavorazione della Pinna Nobilis, un mollusco gigante che regala un filo di seta dorata. Chiara Vigo, ultima custode di questa tradizione, tramanda un sapere che non si vende e non si compra. Il bisso è un dono del mare: vedere la luce riflettersi su questi fili preziosi è un’esperienza che resterà scolpita nella memoria.

3. Il santo martire che trasformò un’esilio in leggenda

Sant’Antioco, da cui l’isola prende il nome, non era locale: era un martire africano esiliato dai Romani. La sua morte sull’isola lo rese patrono della Sardegna, e la basilica a lui dedicata è una delle più antiche dell’isola. La sua tomba continua ad attirare pellegrini e curiosi, trasformando il borgo in un luogo dove fede, storia e leggende si intrecciano.

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