Un vasto incendio ha distrutto uno dei luoghi simbolo della costa sud-orientale della Sardegna, trasformando in poche ore la spiaggia gioiello di Villasimius in un inferno di fumo e cenere. Centinaia di persone sono rimaste bloccate sulla battigia e sono state evacuate via mare grazie all’intervento della Capitaneria di porto e di imbarcazioni private.
Le fiamme si sono sviluppate nel primo pomeriggio, poco dopo le 14, partendo dalla vegetazione lungo il sentiero che collega la provinciale 18 a Punta Molentis. In breve tempo il fumo si è alzato in una colonna densa, diventando una nuvola nera che ha oscurato il cielo e avvolto la spiaggia in un’atmosfera apocalittica.
Ombrelloni, sdraio, auto parcheggiate: tutto è stato inghiottito dal fuoco. Il parcheggio è diventato un campo di rottami carbonizzati. Chi non ha fatto in tempo a fuggire si è ritrovato circondato dalle fiamme, in attesa dei soccorsi.
Il lavoro delle squadre di emergenza è stato tempestivo ed efficace: tutte le persone presenti sono state portate in salvo. L’intero sistema di protezione civile ha risposto prontamente, limitando i danni alle persone.
Non ci sono dubbi sull’origine dolosa del rogo: si tratterebbe di un gesto criminale che ha messo a rischio decine di vite e causato danni ingenti anche all’ambiente. Punta Molentis era uno dei simboli naturalistici di Villasimius, protetto anche da misure di accesso contingentato per preservarne l’equilibrio.
Il colpo inferto è profondo, e l’intera comunità locale è scossa. La spiaggia, che rappresentava un patrimonio di bellezza, biodiversità e turismo, è stata deturpata in poche ore da un atto scellerato.
Il Comune ha confermato che tutte le persone evacuate stanno bene e sono rientrate nelle proprie abitazioni. L’area di Punta Molentis è stata chiusa con ordinanza fino al termine delle operazioni di bonifica e messa in sicurezza.
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