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“Cent’Anni insieme!”: a Cagliari tre giorni tra cibo, cultura e turismo esperienziale alla scoperta dei segreti della longevità sarda

Le zone blu sono delle aree specifiche del mondo in cui le persone vivono più a lungo e, soprattutto, in modo più sano. È un concetto che riguarda la nostra isola molto da vicino, in quanto lo studio demografico sulla longevità umana partì proprio dalla provincia di Nuoro, identificata come l’area con la maggiore concentrazione di centenari al mondo. 

I due ricercatori individuarono una zona di picco di longevità nei paesi montani della sub regione barbaricina d’Ogliastra e della Barbagia di Ollolai. Oltre alla longevità, ciò che colpì di questi luoghi fu la qualità della vita degli abitanti e il fatto che la demenza senile fosse praticamente inesistente. Studiando a fondo l’alimentazione, la qualità dell’aria, dell’acqua, del cibo, e delle relazioni sociali, furono individuati dei tratti comuni a tutte le zone blu, risultati poi determinanti nel fenomeno della longevità: condurre una vita semplice, mangiare cibo locale e poco processato, coltivare forti relazioni familiari e sociali e rimanere attivi. Nasce così “Cent’Anni insieme! Giornate di turismo esperienziale tra i segreti della longevità”. Tre giornate di scoperte, condivisione e celebrazione della vita, tenutesi negli spazi della Manifattura Tabacchi di Cagliari il 16, 17 e 18 aprile scorso.

Obiettivo dell’evento è stato esplorare un aspetto così peculiare e di prestigio come la longevità dei sardi, e valorizzarlo come attrattore turistico, puntando sulla ricchezza della gastronomia locale come chiave di volta per un’esperienza turistica autentica e differente. Il primo incontro si è svolto martedì 16 aprile. Professionisti nel campo del marketing turistico, esperti della salute, della tradizione culinaria e dell’economia pubblica si sono confrontati sul potenziale della longevità come attrattiva per visitatori provenienti da ogni angolo del mondo e desiderosi di scoprire i segreti per una vita più sana e duratura. Durante il convegno “Come trasformare la longevità in un attrattore turistico”, moderato dalla  giornalista Rai Elisabetta Atzeni, si è parlato della storia del pane dei centenari Kentos di Orroli, non solamente un marchio super premiato a livello nazionale, ma un simbolo stesso della cultura e dello stile di vita sardo. È stata affrontata l’esperienza della Cooperativa Allevatrici di Sardegna, la più grande cooperativa femminile d’Europa, e una delle esperienze imprenditoriali più originali e innovative sotto il profilo economico, sociale e culturale della Sardegna. Infine, Bobore Bussa ha portato all’attenzione del pubblico la promozione dei prodotti sardi nei paesi scandinavi. 

Mercoledì 17 aprile  si è tenuto, invece, un workshop intitolato “Il cibo della longevità: come si racconta un’esperienza ai turisti?”, moderato dalla giornalista Giulia Salis (Linkiesta Gastronomica), che ha visto la partecipazione di Raimondo Mandis (Slow Food Cagliari) e Luigi Mundula (Università di Stranieri di Perugia, corso di Made in Italy).

Successivamente, i giocatori del Cagliari Calcio si sono messi alla prova con le ricette della tradizione sarda. Guidati dai due chef William Pitzalis e Marco Abis, i giocatori rossoblù hanno cucinato alcuni piatti tipici dell’isola, il tutto al cospetto degli addetti ai lavori del settore gastronomico. 

L’ultima serata, giovedì 18 aprile, si è aperta, invece, con un workshop dedicato al cibo identitario della Sardegna. Preziosa la partecipazione delle due chef sarde Maria Carta (Is Femminas) e Marina Ravarotto (Chiaroscuro) che sono state intervistate dalla giornalista Elisabetta Atzeni sul loro personale rapporto con il cibo della tradizione e le ricette dei centenari. 

A seguire è stato il momento del laboratorio di cucina e degustazione con gli chef Pier Giorgio Cardia e Mercedes Lilliu dell’associazione enogastronomica “Accademia dei Sapori”. I partecipanti hanno potuto scoprire i segreti di piatti iconici per i centenari sardi come la minestra di ceci, finocchietto e cavolo, la minestra di fave, menta e casu ‘e fitta, e sa Coccoi o Anguli di zucca e pomodoro/di zucchine e cipolle.

Ha concluso l’evento il concerto ”Bisajos”. Sul palco il musicista Gavino Murgia insieme a Marcello Peghin, Daniele Russo, Clara Farina e il maestro Luigi Lai con le sue launeddas.

Ogni evento è stato gratuito e aperto al pubblico, una grande festa divisa in tre serate di esperienze, racconto, convivialità e condivisione. Un evento che ha abbracciato l’essenza stessa della Sardegna, facendosi promotore di idee innovative, capaci di coniugare le tradizioni più autentiche dell’isola con il futuro.

L’evento è stato promosso da Ogliastra Eventi con il contributo della Regione Sardegna – Assessorato del Turismo e della Fondazione di Sardegna.

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